Le previsioni degli esperti finanziari: valore aggiunto o illusione?

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L’argomento delle previsioni degli esperti accende da sempre il dibattito in campo finanziario.

Come Nassim Taleb afferma nel suo bestseller Il Cigno Nero, siamo tutti vittime della tendenza a costruire e a credere a narrazioni coerenti del passato che ci rende difficile accettare la nostra incapacità di prevedere il futuro.

Non possiamo fare a meno di dare un senso a tutto con il senno di poi.

E ciò viene utilizzato da esperti e guru finanziari per convincerci che ciò che accade in finanza abbia sempre una spiegazione e cause ben precise.

E noi, dal canto nostro, non riusciamo a reprimere quella potente sensazione che ciò che ha senso oggi, a posteriori, fosse effettivamente prevedibile ieri.

La storia non è un percorso lineare

L’illusione di capire in qualche modo il passato incoraggia l’arroganza di poter prevedere il futuro. E che, quindi, le previsioni degli esperti siano generalmente corrette.

Tendiamo a immaginarci la storia, gli avvenimenti del passato che ci hanno man mano condotti nel presente, come se fossero un processo lineare e ordinato.

Ma la storia non è una banale camminata caratterizzata da una direzione ben precisa.

La strada che che scegliamo per andare da un punto “A” a un punto “B” normalmente non è casuale. Ci sono ragioni ben precise in base alle quali scegliamo un certo percorso. E questo ci illude che tutto abbia delle ragioni e delle cause ben precisi.

Ma la storia e il passato non possono in alcun modo essere considerati un percorso in cui una manciata di avvenimenti sono stati quelli che hanno generato il presente così come lo vediamo oggi.

La storia non è solo il frutto delle azioni, delle scelte e delle capacità di poche persone. Perciò non è un processo che ha cause ben definite e razionali.

L’idea che i grandi eventi storici siano stati effettivamente determinati dal caso per noi esseri umani è profondamente spiazzante. Anche se si può tranquillamente dimostrare che è vera.

E’ solo una questione di probabilità

Recentemente ho letto nuovamente il libro di Daniel Kahneman Pensieri Lenti e Veloci e un particolare mi ha fatto riflettere sulle previsioni degli esperti. Soprattutto di quelli finanziari.

Pensa per un attimo all’impatto che hanno avuto sulla storia personaggi come Hitler, Stalin e Mao Zedong.

Pensa al fatto che la probabilità che gli embrioni destinati a diventare uno di questi tre personaggi avevano ognuno il 50% di probabilità di essere femmina.

Dalla combinazione dei tre eventi c’era la probabilità del 12,5% che nessuno dei tre nascesse. E c’era una probabilità ancora maggiore che, rispettivamente, ne nascessero solo uno o due e non tutti e tre.

Non possiamo dirlo con certezza, ma se anche solo uno di questi tre personaggi non fosse mai nato la storia molto probabilmente sarebbe stata diversa da quella che è stata. E il nostro presente sarebbe differente da quello che è in realtà.

La fecondazione di quegli ovuli con il risultato combinato che poi si è casualmente verificato, ovvero che nascessero effettivamente Hitler, Stalin e Mao, ha avuto enormi conseguenze sulla storia mondiale ma rende abbastanza ridicola l’idea che gli sviluppi a lungo termine di eventi che potevano tranquillamente non verificarsi fossero in qualche modo prevedibili.

L’illusione delle previsioni degli esperti

Nonostante questi e altri eventi importanti accaduti in passato fossero totalmente casuali, continuiamo ancora ad illuderci che il futuro sia prevedibile.

E questa illusione viene sfruttata, a loro vantaggio, da persone il cui lavoro è, appunto, fare previsioni e guadagnare da queste previsioni.

esperti di previsioni

Mi riferisco non solo alle previsioni dei sedicenti guru, ma anche dei veri e propri esperti di economia, di politica e di finanza.

TV, radio, giornali, siti specializzati, hanno tutti i loro esperti di previsioni finanziarie il cui unico compito è creare storie plausibili sul passato in base alle quali confezionare una narrazione che abbia senso logico per un futuro più o meno lontano.

E quanto più razionale e logica sembra l’interpretazione degli avvenimenti passati e quanto più la previsione è coerente con questa narrativa, tanto più credito riscuotono le previsioni.

Tuttavia, proprio in merito alle previsioni degli esperti, lo psicologo P. Tetlock nel 2005 illustrò i risultati di uno studio condotto per venti lunghi anni nel libro Expert Political Judgement: How Good Is It? How Can We Know? (Giudizio politico esperto: quanto è valido e come sappiamo se lo è).

In questo studio, che diventò il riferimento per ogni discussione sull’argomento, Tetlock dimostrò il grado di affidabilità delle previsioni degli esperti, soprattutto in campi non prettamente scientifici come politica ed economia.

Tetlock intervistò più di 280 persone che per professione facevano previsioni sulle tendenze politiche ed economiche.

Chiese loro di valutare la probabilità che certi eventi accadessero in un futuro più o meno prossimo, sia in aree geografiche che conoscevano bene e sia in aree con cui avevano meno familiarità.

All’epoca, Tetlock raccolse previsioni sulle probabilità che Gorbaciov potesse essere messo da parte con un colpo di Stato o che gli Stati Uniti potessero imbarcarsi in una guerra nel Golfo Persico o quale tra i Paesi emergenti avrebbe assunto un ruolo determinante in futuro.

In tutto raccolse qualcosa come 80.000 previsioni. Chiese, successivamente, agli esperti come fossero giunti alle loro conclusioni, come avevano reagito nel momento in cui si erano resi conto che le loro previsioni si erano rivelate errate e come valutavano le prove e le evidenze che non si allineavano alle loro previsioni.

Invitò, ulteriormente, gli esperti a valutare le probabilità di tre scenari alternativi:

  • Il persistere dello status-quo
  • Una maggiore libertà politica o crescita economica
  • Una minore libertà politica o crescita economica

Neanche a dirlo, i risultati si dimostrarono disastrosi.

Le previsioni degli esperti ebbero un rendimento peggiore di quello che gli stessi esperti avrebbero ottenuto se avessero fatto le previsioni su ogni argomento lanciando una semplice monetina.

In altre parole, questo studio dimostrò come gli “esperti” in campo politico, economico e finanziario che guadagnavano studiando ogni minimo dettaglio di un certo argomento, generarono previsioni meno accurate di quelle che avrebbero prodotto delle scimmie bendate che avessero lanciato freccette a caso su una serie di possibili scenari previsionali.

Anche nei campi che conoscevano meglio questi esperti non si dimostrarono più abili dei non-specialisti o di persone non informate sull’argomento.

Questo ci insegna che gli esperti sono solo poco più bravi a fare previsioni sul futuro di coloro che sanno poco o nulla sull’argomento oggetto della previsione.

Le previsioni degli esperti e l’illusione di abilità

Addirittura, le previsioni dei massimi esperti di ogni campo sono in realtà quelle meno accurate e attendibili di tutte.

Il motivo? Se ci pensi, è molto semplice.

Chi acquisisce più conoscenze su un argomento specifico sviluppa sempre di più l’illusione della propria abilità di prevedere qualcosa che nella realtà dei fatti è imprevedibile e totalmente casuale, e diventa talmente sicuro di se da staccarsi progressivamente dalla realtà.

Tutto questo per dire che non c’è ragione di pensare che le previsioni degli esperti più prestigiosi o riconosciuti tali in campo politico, economico e finanziario siano migliori di quelle di persone molto meno o per nulla informate sull’argomento.

In sostanza, più l’esperto è famoso e meno accurate si rivelano le sue previsioni nella realtà.

Ma ciò che sorprende di più è che gli stessi esperti sono restii ad ammettere di essersi sbagliati, e quando sono costretti a riconoscere i loro errori di previsione si esibiscono in una serie di scuse, una più assurda dell’altra.

Chi afferma di essersi sbagliato solo nella tempistica o chi invoca il verificarsi di eventi imprevedibili .

Al che io dico che anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno e se non puoi prevedere l’imprevedibile, allora che valore può avere la tua previsione?

La colpa non è delle previsioni degli esperti. Viviamo in un mondo troppo casuale

In conclusione, la colpa non è degli esperti finanziari e delle loro previsioni.

È sbagliato incolpare qualcuno per non essere riuscito a fare previsioni precise in un mondo imprevedibile.

Anche se molti “professionisti” della finanza che credono di poter riuscire in un compito impossibile.

I punto è che noi esseri umani siamo ossessionati dalla ricerca di logica, ragioni, cause, storie e narrazioni coerenti che spieghino il passato e che quindi possano spiegare anche il futuro.

Ma ignoriamo, invece, che gli eventi del passato, soprattutto in campo politico, economico e finanziario, quasi mai hanno avuto delle cause ben precise ma sono soltanto il prodotto del caso.

Pertanto, gli errori di previsione degli esperti, come di chiunque altro, sono inevitabili perché è il mondo ad essere imprevedibile e governato dal caso.

Viviamo in un mondo troppo incerto in cui il futuro è imprevedibile per definizione.

Non ci si deve attendere quasi niente dai professionisti della finanza che sperano di essere più precisi del mercato nel produrre previsioni sul mercato stesso. Né nel breve né nel lungo periodo.

Il fallimento delle previsioni degli esperti in campo economico e finanziario riflette la fondamentale imprevedibilità degli eventi che gli stessi esperti tentano di prevedere.

Sicchè, credere incondizionatamente alle previsioni degli esperti finanziari, soprattutto di quelli troppo sicuri di sè, può condurre a conseguenze disastrose.

In mancanza di indizi validi, i successi delle previsioni sono solo il frutto di mera fortuna.

Come afferma lo stesso Daniel Kahaneman, “lo spartiacque che separa il futuro potenzialmente prevedibile dal lontano futuro imprevedibile deve ancora essere tracciato”.

Ti ringrazio per aver letto il mio post e ti aspetto al prossimo!

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