Paura e avidità: come le combatto

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Non c’è nulla da fare. Siamo umani e, in quanto tali, preda delle nostre stesse emozioni più primitive.

Ma se nella vita le emozioni sono una cosa positiva, in finanza personale e negli investimenti possono solo fare danni.

Perché le emozioni ci portano a comportarci in maniera irrazionale e, quando si tratta di soldi, dei nostri soldi, la cosa migliore è restare più lucidi e razionali possibile.

Tra le emozioni che possono causare vere e proprie catastrofi negli investimenti, ce ne sono due in particolare che cerco di evitare a tutti i costi.

Sono le più pericolose in assoluto perché, se non trovi la maniera giusta per combatterle, ti portano rapidamente in uno stato di alterazione comportamentale tale da cui è veramente difficile venirne fuori indenne.

Sto parlando di paura e avidità.

Nei libri di finanza comportamentale viene sempre rimarcata l’importanza di essere disciplinati nel processo di investimento. Ma quando subentrano forze irrazionali come le due emozioni di cui sto parlando, se non hai creato le tue giuste contromisure per combatterle, è difficilissimo restare freddo e disciplinato.

Certamente ci sono soggetti il cui comportamento è influenzato molto meno dalle emozioni rispetto alla media e per questo, almeno in campo finanziario, sono molto fortunati.

Alcuni psicologi hanno condotto degli studi su persone che avevano riportato dei danni in alcune aree del cervello deputate all’elaborazione delle emozioni. Hanno notato che queste persone, rispetto ai soggetti sani, erano molto meno influenzate dalle emozioni nei loro processi decisionali. Ne hanno dedotto che le persone con determinati danni cerebrali avessero una tendenza a prendere decisioni di investimento molto migliori della media, proprio perché le emozioni restavano fuori dal loro processo decisionale.

Ma, fortunatamente, noi non abbiamo danni cerebrali. Quindi, dobbiamo sforzarci di lasciar fuori tutte le emozioni dal nostro processo decisionale in tema di investimento, paura ed avidità in particolare.

Andiamo a vedere di cosa si tratta.

La paura

Quando parliamo di investimenti, la paura si riferisce soltanto ad una cosa: vedere crollare il proprio investimento. Rappresenta la cosiddetta Fear of Being in, ovvero la paura di esser investiti in un asset che sta perdendo rapidamente valore.

Quando i mercati azionari crollano, com’è successo di recente a marzo 2020 o ancora prima nel 2008, la paura di vedere i tuoi risparmi e il tuo futuro andare in frantumi ti può far compiere azioni di cui potresti pentirti amaramente per il resto della vita. Come vendere i tuoi investimenti azionari ai minimi cristallizzando per sempre delle perdite.

Solo se ti sei trovato in una situazione in cui i tuoi investimenti hanno perso realmente più del 30/40% del loro valore senza vendere puoi dire di essere davvero immune alla paura. Se non ti sei trovato in questa situazione con un patrimonio ingente, o se l’hai sperimentata solo con un conto di investimento “demo” o con quattro soldi investiti, allora non puoi dire di essere immune dalla paura.

Pertanto, devi riuscire a trovare delle armi che ti aiutino a difenderti quando, inevitabilmente, questa emozione tornerà a tormentarti.

L’avidità

L’avidità è il contraltare della paura. Ovvero si tratta sempre paura, ma quella di perdere un’occasione unica di guadagni molto elevati.

In sostanza, è quell’emozione che va sotto il nome di Fear of Missing out, cioè paura di restare fuori da asset che si stanno apprezzando molto velocemente.

Un esempio recente è stato quello della cavalcata del Bitcoin tra il 2020 e il 2021 dove chi era fuori da quell’asset correva ad acquistarne sempre di più per paura di restare fuori dal carro del vincitore.

Salvo poi entrare con tutto il proprio patrimonio, o con una quota consistente di esso, e di restare con il cerino in mano con il successivo crollo dell’80% nel 2022.

Quindi, anche l’avidità è un’emozione estremamente pericolosa che deve essere a tutti i costi controllata.

Ecco come cerco di attrezzarmi io per evitare che entrambe queste emozioni possano prendere il sopravvento nel mio processo decisionale e causarmi danni permanenti.

Ho sempre un piano di investimento

Da quando ho scoperto la finanza personale e l’investimento ho subito abbracciato la filosofia il Goal Based Investing, ovvero dell’investimento per obiettivi.

Ritengo che investire per obiettivi attraverso un piano d’investimento ben strutturato rappresenti, almeno per me, la scelta migliore per tutta una serie di ragioni.

Una delle quali è quella di dover decidere in anticipo la strategia di investimento che seguirò fino al raggiungimento dell’obiettivo per cui sto investendo.

In questo modo, avere un piano già delineato nei particolari, vuol dire aver preso le decisioni importanti molto tempo prima e in uno stato cosiddetto freddo. Ovvero in un momento in cui non ero sotto l’effetto di emozioni particolari, come paura e avidità, che potessero condizionare le mie scelte in senso sbagliato.

Pertanto, so già quello che dovrò fare sia che sui mercati splenda il sole sia che siano sotto una tempesta. E’ come avere il pilota automatico sempre inserito: eseguo come un automa quello che ho pianificato in tempi non sospetti e mi attengo a quello.

Il fatto di non dover prendere decisioni quando sono sotto l’effetto delle emozioni mi garantisce di non commettere errori di cui potrei pentirmi. O meglio, se commetto errori li ho fatti in fase di pianificazione e non certo per colpa delle mie emozioni.

Utilizzo solo ETF indicizzati e ben diversificati

A parte il fondo per le emergenze e le risorse per gli obiettivi i breve termine che detengo in strumenti liquidi, il 95% del mio portafoglio per obiettivi di lungo termine è completamente investito in ETF indicizzati e ben diversificati. Sia per la parte azionaria sia per quella obbligazionaria.

Gli ETF indicizzati, ben diversificati e ponderati in base alla capitalizzazione di mercato sono una strategia vincente. Possedere l’intero mercato azionario significa possedere sempre e comunque le migliori società quotate in borsa. In qualsiasi momento ho sempre le azioni delle società che stanno sovraperformando. Ovviamente ho anche quelle che stanno sottoperformando ma questo è un problema minore rispetto al dovermi preoccupare di perdere il treno dei grandi vincitori.

Se domani le azioni della società “Alfa” andranno alla grande, io ce le ho già. Certo, l’avidità potrebbe portarmi ad investirci una parte più consistente del mio capitale, ma avere degli obiettivi e un piano di investimento che me lo impediscono mi protegge da questo rischio.

Pertanto, mi accontento di possedere tutte le azioni di tutte le più grandi società del mondo e in ogni caso ho vinto.

Il fatto di avere tutto il mio capitale per obiettivi di lungo termine investito in ETF ben diversificati sul mercato mondiale mi consente di poter rispondere a chiunque mi faccia notare che questa o quell’azienda sarà la vincente di domani: “non lo so e non mi interessa” perché ce l’ho già in portafoglio.

Il settore delle telecomunicazioni esploderà al rialzo l’anno prossimo? “Non lo so e non mi interessa”. Le azioni value daranno rendimenti stratosferici nei prossimi anni? “Non lo so e non mi interessa”. Io ho vinto comunque perché tramite gli ETF indicizzati possiedo già tutto il mercato e quindi anche le azioni e i settori vincenti di domani.

Quindi, non ho paura di restare giù dal carro dei vincitori perché i vincitori ce li ho già in portafoglio.

Ho il mio parco giochi dell’investimento

Ho una piccola quota del mio portafoglio finanziario che utilizzo per giocare.

Non amo le scommesse in genere ma mi piace scommettere su asset che potrebbero crescere molto in futuro.

Di solito non acquisto più azioni singole, ma non è detto che non lo rifaccia in futuro. E in ogni caso potrò dare sfogo alle mie voglie finanziarie con questa parte del mio portafoglio che considero come il mio parco giochi dell’investimento.

Ho acquistato qualche satoshi (frazione del Bitcoin) perché non si sa mai dove potrà arrivare. C’è chi dice che possa arrivare a valere oltre un milione di euro tra qualche anno. Non lo so se sarà così, ma io una puntatina l’ho fatta. Posso anche perdere la scommessa ma non mi interessa più di tanto perché l’ho fatta con una parte infinitesima del mio capitale che posso permettermi anche di perdere.

Pertanto, con questo portafoglio posso sfogare in qualsiasi momento le mie emozioni, in particolare paura ed avidità, senza correre il rischio di commettere errori irreparabili con il capitale destinato agli obiettivi importanti della mia vita.

Conclusioni

Non sappiamo come potremo reagire quando saremo sotto l’effetto delle emozioni più potenti come la paura e l’avidità.

Perciò, per evitare di esserne sopraffatti e commettere errori irreparabili con i nostri soldi e i nostri investimenti, dobbiamo creare un fortino che ci protegga da noi stessi e dalle nostre emozioni.

Io mi affido alla pianificazione finanziaria, agli ETF indicizzati e ben diversificati e ad un piccolo portafoglio in cui sfogare tutte le mie emozioni più primitive.

Tu scegli la tua strategia e poi mi farai sapere.

Intanto ti ringrazio per aver letto il mio post e ti aspetto al prossimo!

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