La paghetta: come insegnare ai figli a gestire il denaro

paghetta

Avevo circa 12 anni quando mio padre mi chiamò al telefono per dirmi che quando sarebbe rientrato a casa dopo il lavoro mi avrebbe parlato di una cosa importante.

Subito i miei pensieri andarono a qualche cavolata che avevo combinato nei giorni immediatamente precedenti.

Ma a parte le solite stupidaggini non trovai nulla di così rilevante che meritasse una chiamata di mio padre dal suo ufficio per avvertirmi.

Allora aspettai, non senza un pizzico di agitazione, che la sera mio padre tornasse a casa.

E quando finalmente entrò nella mia stanza e mi salutò come di consueto, iniziò a parlarmi di una cosa che mi cambiò completamente la vita.

O meglio, ebbe una notevole importanza nel farmi crescere e nel farmi assumere le mie prime responsabilità.

Mi disse che da quel giorno mi avrebbe dato ogni mese una somma di denaro con cui avrei dovuto soddisfare le mie piccole necessità.

Si trattava, evidentemente, di quelle necessità finanziarie che poteva avere un adolescente che ancora non usciva da solo. Qualche gelato, un CD, una felpa alla moda, e cosette così.

Sta di fatto che da quel giorno iniziai ad avere un rapporto completamente diverso con il denaro.

Invece di dovermi rivolgere ai miei genitori ogni volta che avessi avuto la necessità di spendere due lire (eh.. si… c’erano ancora le Lire) avrei dovuto fare i conti con la disponibilità della paghetta.

E se avessi dovuto comprare qualcosa di più costoso avrei dovuto mettere da parte un po’ della paghetta di ogni mese. Fino a che non avessi raggiunto la somma necessaria. 

Stavo iniziando ad imparare come gestire il denaro e farmelo bastare per tutte le piccole spese mensili. E, soprattutto, a risparmiarlo per acquistare qualcosa che costava molto di più di quanto ricevessi come paghetta ogni mese.

In sostanza stavo imparando quelle abitudini finanziarie che più tecnicamente si chiamano budget e pianificazione finanziaria.

Da dove partire per dare ai figli una corretta educazione finanziaria 

Per iniziare ad educare correttamente i tuoi figli, finanziariamente parlando, dovresti prima di tutto insegnare loro che i soldi non sono né buoni né cattivi

Sono semplicemente un mezzo per raggiungere i nostri obiettivi, piccoli, grandi, vicini o lontani nel tempo che siano.

Lo so che non è facile, ma prima imposti l’educazione finanziaria dei tuoi figli in base a questo principio e prima inizieranno ad avere un corretto approccio al denaro.

Il denaro non va né amato né disprezzato. Va semplicemente usato per farci vivere meglio, senza che ci manchi nulla e per realizzare progetti ed obiettivi che man mano ci poniamo nel corso della vita.

E sicuramente il primo ma fondamentale passaggio per instillare questo tipo di consapevolezza nei nostri figli è quello della paghetta.

paghetta ai figli
CT51NT CHILD WITH MONEY

Perché è importante la paghetta

Concedere delle somme di denaro da gestire in piena autonomia rappresenta, prima di tutto, una dimostrazione di fiducia di noi genitori verso i nostri figli. Li rende più indipendenti e li aiuta a crescere e ad assumersi le proprie responsabilità finanziarie in proporzione alla loro età.

Restare senza soldi prima della paghetta successiva è molto educativo dal punto di vista finanziario. Perché insegna ai nostri figli sin da piccoli a riflettere bene prima di acquistare qualcosa e a saper distinguere tra spese necessarie e spese superflue.

Se questa capacità di scelta non si acquisisce sin da bambini diventa molto complicato acquisirla da adulti, quando le abitudini e i comportamenti di spesa sono già consolidati.

Prova ne sia il fatto che esistono tantissime persone che non sono state mai educate ad una corretta gestione del denaro e fanno fatica a capire, anche da adulte, la differenza tra una spesa essenziale ed una non essenziale.

Con il risultato che spesso si indebitano per cose totalmente inutili e superflue che non spostano di una virgola la loro qualità di vita e che, al contrario, le costringono a fare i salti mortali per arrivare a fine mese.

Esiste, infatti, una correlazione tra la gestione della paghetta si da bambini e la capacità di non indebitarsi eccessivamente da adulti, per cose oltretutto inutili.

La paghetta rappresenta anche un’occasione di dialogo sull’uso corretto del denaro. 

Nelle famiglie in cui i figli la ricevono e la gestione del bilancio è condivisa, si riducono le occasioni di conflitto tra genitori e figli. Al contrario, nelle famiglie in cui non viene attribuita la paghetta ai figli, questo tipo di conflittualità tende ad aumentare. 

Quando si inizia a parlare di soldi in maniera sana con i nostri figli, condividendo anche le decisioni di spesa della famiglia, si creano i presupposti per infondere in loro la curiosità di approfondire le tematiche finanziarie.

E questo aspetto non è da tralasciare. Anzi, riveste un’importanza fondamentale soprattutto nella realtà italiana che ci vede agli ultimi posti nella classifica di alfabetizzazione finanziaria.  

Gli obiettivi della paghetta

L’attribuzione di una paghetta è un metodo efficace per educare i nostri figli alla spesa responsabile e al risparmio

Uno dei primi passi verso l’utilizzo corretto del denaro e verso la consapevolezza finanziaria in età adulta.

La paghetta è una piccola somma, settimanale o mensile, che vista dalla prospettiva dei genitori dovrebbe consentire di raggiungere semplici ma fondamentali obiettivi di educazione e consapevolezza finanziaria per i propri figli, bambini o adolescenti che siano.

In particolare, l’obiettivo principale della paghetta dovrebbe essere quello di far raggiungere un certo grado di autonomia ai nostri figli nelle loro decisioni finanziarie.

Autonomia che, evidentemente, dipende anche dalla loro età. Difatti, l’autonomia richiesta e concessa ai bambini sarà sicuramente diversa da quella necessaria a un pre-adolescente o ad un adolescente che si avvia verso l’età adulta.

Altro obiettivo da raggiungere attraverso l’istituzione della paghetta è quello di avviare i nostri figli a prendere corrette decisioni finanziarie di spesa e a trarre lezioni dagli errori di gestione del denaro a disposizione. A partire dall’affrontare in prima persona le conseguenze di una cattiva gestione delle entrate e delle uscite.

Capire che il denaro a disposizione è limitato ed assegnare priorità ai bisogni è di fondamentale importanza per un uso corretto e consapevole del denaro sin da bambini.

In ultimo, ma decisamente molto importante, educarli a differire la soddisfazione di determinati bisogni, acquisendo i principi dell’autocontrollo e ragionando in un’ottica di lungo periodo attraverso l’educazione al risparmio.

Rinunciando a piccole spese ogni mese per poter disporre del denaro necessario per una spesa futura più consistente è parte integrante del processo di educazione ed alfabetizzazione finanziaria dei nostri figli.

A che età iniziare a dare la paghetta?

L’età ideale per iniziare a dare una paghetta ai figli può variare in base alle circostanze familiari.

Ma solitamente si inizia quando i bambini hanno buona consapevolezza dei concetti finanziari di base e un minimo di responsabilità e occasione di utilizzo del denaro.

Ogni famiglia è diversa da un’altra. Quindi, è importante modulare l’approccio alle circostanze specifiche della tua famiglia. 

Dare la paghetta a un bambino di 4 anni è pressoché inutile, dal momento che probabilmente non ha ancora cognizione di cosa sia il denaro e del suo valore e non ha nemmeno occasione per poterlo spendere.

Prima di attribuire la paghetta ai tuoi figli assicurati di avergli spiegato bene l’importanza del denaro, la sua funzione e l’importanza dell’onestà e della responsabilità.

Tieni, inoltre, presente che la paghetta dovrebbe rappresentare per i tuoi figli un’opportunità per imparare sin da bambini il valore del lavoro e della corretta gestione del denaro.

In ogni caso, di seguito ti fornisco alcune linee guida generali sul percorso per attribuire la paghetta ai tuoi figli.

  • Età prescolare (3-5 anni). A questa età, i bambini possono iniziare ad apprendere con il gioco i concetti relativi al denaro, ma non sono assolutamente pronti per una vera e propria paghetta. Tuttavia, è possibile coinvolgerli gradualmente in attività educative, come il conteggio delle monete, come combinarle tra loro per ottenere un certo ammontare, e via di seguito.
  • Età scolare (6-10 anni). Questa rappresenta la fascia d’età più indicata per introdurre una paghetta settimanale o mensile di piccola entità. Anche se spesso conviene posticipare qualora i bambini non siano pronti a gestire una somma periodica di denaro tutta loro. E’ l’età giusta anche per insegnargli a risparmiare una parte del denaro e a pianificare come spendere il resto. 
  • Età preadolescenziale e adolescenza (11-18 anni). In questa fase puoi aumentare gradualmente la paghetta e assegnare ai tuoi figli maggiori responsabilità finanziarie. Ad esempio, puoi iniziare ad insegnare loro come gestire le spese personali e a risparmiare per obiettivi specifici. 

A quanto deve ammontare la paghetta?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda.

Molto dipende dal reddito dei genitori, dal numero dei figli e dalla loro età.

L’idea di fondo per andare a determinare l’importo esatto della paghetta è quella che i figli ricevano una somma tale da consentirgli di avere un certo grado di autonomia finanziaria, ma mai abbastanza da non dover essere costretti a compiere delle scelte difficili.

E’ proprio creando questo gap che la paghetta esplica il suo ruolo educativo in ambito finanziario.

Non avendo la disponibilità immediata di una somma tale da poter acquistare tutto ciò che gli salta in mente, educherai i tuoi figli a dare delle priorità di spesa e a prendere delle decisioni molto simili a quelle che dovrà prendere da adulto.

E li educherai a risparmiare, se vogliono disporre di somme più rilevanti in futuro per acquistare qualcosa che con l’importo della paghetta mensile non possono permettersi di acquistare.

Se proprio vuoi una cifra da cui partire, puoi fare riferimento, indicativamente, alla tabella seguente:

FASCIA D’ETA’PAGHETTA SETTIMANALE
Fino a 13 anni0,50€ per ogni anno d’età
Dai 13 ai 18 anni2€ per ogni anno d’età

Tieni presente che la paghetta dovrebbe coprire solo le spese discrezionali e voluttuarie di tuo figlio e non quelle essenziali come il cibo, la scuola, i libri, l’abbigliamento necessario, i trasporti, ecc., a cui dovresti provvedere direttamente tu.

Così, un bambino di 10 anni riceverebbe circa 20€ al mese che molto probabilmente utilizzerà per giocattoli, caramelle, gelati, figurine, fumetti, ecc.

Un adolescente di 16 anni avrebbe a disposizione circa 130€ al mese che molto probabilmente utilizzerà per le uscite con gli amici, per abbigliamento più particolare, ecc.

Alcuni consigli importanti

Decisa l’età in cui partire con la paghetta e stabilito il suo ammontare, ci sono delle regole a cui è importantissimo non derogare se vuoi che la paghetta assuma davvero una funzione educativa e prepari i tuoi figli a gestire il denaro nel modo più corretto possibile.

La paghetta va data a determinate condizioni

Nella vita nulla è gratis, tantomeno il denaro! 

Pertanto, ritengo che la paghetta dovrebbe essere subordinata a determinate condizioni.

Innanzitutto, il rispetto e la buona educazione dovrebbero rappresentare le condizioni imprescindibili per l’attribuzione della paghetta ai figli.

Secondo la mia opinione un figlio maleducato e che manca continuamente di rispetto sia all’interno della famiglia sia fuori, non può certo essere “premiato” con la paghetta. 

paghetta  ai figli

Sul resto si può ragionare, come sulla collaborazione all’interno della famiglia e sull’impegno nello studio. Attenzione che non ho detto “risultati nello studio” ma impegno, che è cosa ben diversa.

Questo può contribuire ad educare i tuoi figli sul fatto che guadagnarsi il denaro presuppone collaborazione all’interno della famiglia e impegno in quelli che sono i loro compiti. 

Niente paracadute

Una volta stabilita la cifra della paghetta e deciso ciò che ne resta fuori (cibo, scuola, ecc. a cui provvederai direttamente tu) se tuo figlio non imparerà a dare le giuste priorità alle sue spese restando senza denaro, dovrà aspettare fino alla data della successiva paghetta.

Questo è un ottimo metodo per educarlo a gestire al meglio il suo denaro ed avviarlo al risparmio e alla pianificazione.

La paghetta perderà la sua efficacia educativa se, una volta stabilita la cifra, la aumenti o dai delle somme extra ogniqualvolta tuo figlio spende tutti i soldi prima della paghetta successiva. 

La paghetta non va tolta

A parte il caso in cui vengano meno le condizioni imprescindibili a cui hai subordinato la paghetta (rispetto ed educazione in primis), non dovresti mai toglierla a tuo figlio.

Semmai privalo di altre cose a cui tiene particolarmente ma non privarlo della paghetta. Altrimenti potresti lasciar passare il messaggio, ad esempio, che se rinuncia alla paghetta ha facoltà di non collaborare all’interno della famiglia o di non impegnarsi nello studio.

Rispetta le scadenze

Una volta decisa la periodicità della paghetta (settimanale o mensile) non derogare mai anticipando le scadenze.

Educherai in tal modo tuo figlio a basare le sue scelte di spesa solo in sul denaro disponibile in quel momento. Se resta senza soldi dovrà attendere la scadenza successiva.

Questa rigidità rappresenta un forte stimolo educativo contro il ricorso al debito in età adulta.

Controllo

Benchè tuo figlio debba sentirsi libero di gestire il denaro che gli dai con la paghetta, è opportuno controllare e verificare che non lo spenda per acquistare beni o servizi che possono risultare dannosi come alcolici, sigarette, gioco d’azzardo, ecc.

Supporto e confronto

Affinché la paghetta possa svolgere il suo compito educativo al meglio è opportuno non negare mai a tuo figlio un momento di confronto e un consiglio, soprattutto quando è lui stesso a chiederteli.

Sapendo che può contare su di te in qualsiasi momento, lo aiuterà a fidarsi e a sentirsi libero di rivolgersi a te per qualsiasi problematica. E, in ogni caso, è sempre meglio che si rivolga a te che al primo che capita.

Spero con questo articolo di averti dato qualche consiglio utile su quando e come iniziare a dare la paghetta ai tuoi figli.

Io ti ringrazio per avermi letto e ti aspetto al prossimo articolo!

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