Quando il mercato azionario crolla finisce che siamo sempre spaventati.
Anche io, indipendentemente dal fatto che seguo una mia personale strategia per affrontare i ribassi di mercato.
E anche chi non ha investito nel mercato azionario finisce per essere ugualmente preoccupato, perché il percepito dei crolli di mercato è sempre negativo.
La causa di questa percezione negativa è da addebitare principalmente al fatto che il crollo dei mercati impatta direttamente sulla nostra ricchezza, abbattendo il valore del nostro patrimonio, nello specifico quello investito in azioni.
Un secondo fattore responsabile del percepito negativo del crollo del mercato azionario è da attribuire al disfattismo e al terrorismo perpetrato ogni volta dai media.
Avrai sentito migliaia di volte ripetere in TV o avrai letto sui giornali “bruciati X miliardi in borsa” ad ogni minima flessione dei mercati azionari. Ebbene, è quello che intendo per terrorismo mediatico.
Sgombriamo subito il campo da equivoci. Vedere il proprio patrimonio e la propria ricchezza perdere valore non piace a nessuno. Nemmeno a me. Quindi, non sto a giudicare chi si sente preoccupato o impaurito quando i mercati vanno giù.
Tuttavia, voglio far passare il messaggio che questi eventi, al di là dei titoli sensazionalistici, non sono affatto una sciagura. O almeno non lo sono per chi ha il focus orientato al lungo periodo.
Per chi invece ha il suo focus puntato sul breve e medio periodo, il crollo del mercato azionario può fare molto male. Ma in questo caso il problema non è il crollo del mercato azionario. Il problema, semmai, è colui che è sovraesposto al mercato azionario più di quanto dovrebbe.
Mi spiego meglio.
Se il tuo obiettivo è di breve termine, non dovresti essere esposto al mercato azionario, o meglio non per una parte rilevante del tuo capitale.
Per cui, se becchi un crollo del mercato azionario del 30/40% non vuol dire che il mercato è “tutta una bisca” o che i crolli del mercato siano catastrofici. Sei tu che non hai saputo costruire un’asset allocation prudente, coerente con il tuo obiettivo di breve termine. In questo caso è inutile dare la colpa al mercato.
Vediamo, invece, come puoi sfruttare i crolli e i ribassi di mercato a tuo esclusivo vantaggio quando il tuo portafoglio è orientato al lungo termine.
I crolli di mercato non sono anomalie
Benché possano far male soprattutto a chi non ha costruito un’asset allocation coerente con i suoi obiettivi, i crolli del mercato azionario non rappresentano affatto delle anomalie.
Fanno parte del gioco e devi considerare sia la volatilità giornaliera sia i veri e propri bear market (ovvero i mercati ribassisti che scendono di oltre il 20%) per quello che sono: una caratteristica intrinseca dei mercati azionari.
Se analizziamo la serie storica dell’indice S&P 500 dal 1929 ad oggi, nella vita da investitore ciascuno di noi deve ragionevolmente attendersi almeno un crollo del 50% o più, un paio di cali tra il 30% e il 50%, un calo del 20/30% ogni 5 anni e un calo del 10% mediamente un anno su due.
Quindi, quando investi nei mercati azionari devi farlo mettendo in conto questa loro caratteristica intrinseca ed allineare l’esposizione azionaria del tuo portafoglio con l’orizzonte temporale dell’obiettivo a cui è associato.
Tanto più lungo è l’orizzonte temporale del tuo obiettivo, tanto più potrai optare per un portafoglio orientato al mercato azionario. Viceversa, tanto più corto è l’orizzonte temporale del tuo obiettivo, tanto più prudente e meno orientata al mercato azionario deve essere l’asset allocation del portafoglio.
Se hai costruito la tua asset allocation in coerenza con l’orizzonte temporale dell’obiettivo, un crollo del mercato azionario non deve assolutamente spaventarti.
Se il tuo obiettivo è distante 15 anni, un crollo del 40% del mercato azionario non avrà nessun impatto rilevante sul valore a termine del tuo portafoglio. Su quell’orizzonte temporale il crollo verrà riassorbito senza particolari problemi.
Anzi, quando il tuo obiettivo ha un orizzonte temporale lungo dovresti benedire i crolli del mercato, perché ti consentono di investire con prospettive di rendimenti molto più alti rispetto a quelle che avevi prima del crollo.
Infatti, puoi approfittare per ribilanciare il portafoglio acquistando azionario a prezzi scontati. Ma anche se stai investendo periodicamente tramite un piano di accumulo potrai approfittare per investire le quote periodiche del piano a prezzi più bassi, con rendimenti attesi sicuramente più alti.
Ma perché sono così convinto di queste affermazioni?
Andiamo a vederlo.
Perché il crollo del mercato azionario è un’opportunità d’investimento
Il rendimento di un investimento è dato da un rapporto in cui al denominatore c’è il prezzo di acquisto. A parità di ciò che c’è al numeratore, pertanto, il rendimento sarà tanto più alto quanto più basso è il denominatore e, quindi, il prezzo di acquisto.
Ma al di là della matematica, possiamo spiegare questo concetto molto più efficacemente attraverso un altro ragionamento ancora più intuitivo.
I mercati azionari nel lungo termine tendono a seguire i fondamentali delle aziende che lo compongono. In sostanza, seguono l’andamento degli utili di quelle aziende.
L’economia, a sua volta, tende sempre a crescere perché riflette la crescita demografica e i nuovi bisogni della popolazione.
Il compito delle aziende, pertanto, è quello di soddisfare vecchi e nuovi bisogni di una popolazione tendenzialmente in crescita. Dovranno continuamente produrre beni e servizi che andranno ad intercettare la domanda dei consumatori e soddisfare quei bisogni. Questo vuol dire che gli utili delle aziende tenderanno a crescere di conseguenza con il crescere della popolazione e l’evolversi dei bisogni.
Pertanto, anche i valori azionari delle aziende del mercato cresceranno nel tempo, essendo legati agli utili di quelle aziende.
Se non fossimo convinti di questo, cioè che l’economia e i mercati tendenzialmente crescono nel tempo, non avrebbe nemmeno senso investire.
Perciò, dato per scontato questo punto fondamentale, quando il mercato crolla è evidente che prima o poi si riprenderà e ritornerà come minimo ai livelli precedenti al crollo.
E per ritornare al punto di partenza dovrà salire di una percentuale superiore a quella del calo, che puoi calcolare attraverso questa formula:
% Guadagno = [1 ÷ (1 – % Perdita)] – 1
Perciò, se il mercato cala del 30% per ritornare al punto da cui è calato deve salire del 43%, ovvero [1 ÷ (1-0,30)] – 1 = 43%.
Di seguito una tabella in cui, in corrispondenza di ogni livello di calo, ho già calcolato di quanto deve crescere il mercato per ritornare al punto di partenza.

Sapendo che prima o poi il mercato recupererà e tornerà al punto da cui è crollato, puoi facilmente calcolare quanto ti renderà un investimento fatto durante il ribasso di mercato.
In questo modo non ti interessa più sapere se il mercato ha toccato il fondo o se continuerà ancora a scendere. Perché conosci un dato molto più importante: quello che sarà il rendimento totale sul tuo investimento una volta che il mercato avrà recuperato. E, proprio per quello che abbiamo detto prima, il mercato tenderà sempre a recuperare. Tutto sta sapere in quanto tempo lo farà.
Per questo ti può tornare utile leggere questo post in cui ho analizzato i ribassi superiori al 20% dell’indice S&P 500 (composite per la precisione, ma cambia poco) e il tempo che il mercato ci ha messo per ritornare al livello precedente al crollo. Di seguito i dati in ordine decrescente per profondità del ribasso.

Dai dati della tabella precedente puoi verificare che, mediamente, un ribasso del mercato del 20/25% viene recuperato in circa sei/nove mesi. Un crollo del 25/30% viene mediamente recuperato in poco meno di un anno e mezzo. Crolli tra il 30% e il 60% ci mettono mediamente 4 anni e mezzo per essere riassorbiti.
Questi dati prendili per quelli che sono, ovvero delle evidenze empiriche e nulla di più. Ma, in ogni caso, possono darti delle indicazioni di massima sui tempi che il mercato impiegherà per ritornare ai livelli precedenti al crollo.
Adesso puoi calcolare il rendimento totale di un investimento fatto durante un crollo del mercato azionario, una volta che il mercato avrà recuperato, e puoi ipotizzare i tempi di recupero. Perciò, puoi facilmente calcolare quello che potrà essere il rendimento medio annuo dell’investimento stesso.
Basta applicare la seguente formula:
Rend. Medio Annuo = [(1+ % Per recupero) ^ (1/anni per il recupero) – 1] * 100
Abbiamo visto prima che, se il mercato crolla del 30%, per ritornare in pari dovrà guadagnare il 43%. In quanto tempo? Utilizzando la tabella precedente, mediamente il mercato (in particolare l’indice S&P 500) impiegherà un paio di anni per riassorbire un calo del 30%. Quindi, il rendimento medio annuo di un investimento fatto quando il mercato è crollato del 30% sarà il seguente:
Rend. Medio Annuo = [(1+0,43)^(1/2)-1] * 100
Quindi: [1,20 – 1] * 100 = 20%
Pertanto, investire nel mercato azionario (americano nella fattispecie) durante un ribasso del 30%, con tutta probabilità ti darà un rendimento di circa il 20% all’anno fino a che il mercato non ritorna ai massimi precedenti al crollo (mediamente due anni).
Se non vuoi fare troppi calcoli, di seguito una tabella in cui ad ogni livello di ribasso ti riporto sia la percentuale di recupero necessaria per ritornare ai livelli precedenti al crollo sia il rendimento medio annuo che darà l’investimento in base al tempo che il mercato impiegherà per recuperare il calo.

Come puoi facilmente verificare dai dati evidenziati in grigio, investire durante ribassi di mercato di solito porta rendimenti medi annui generosi, almeno fino a che il mercato non torna ai livelli precedenti al crollo.
Conclusioni
I crolli di mercato rappresentano delle ottime opportunità di investimento, indipendentemente dai livelli di ribasso in quel momento.
Appongo, tuttavia, un’annotazione finale ma di primaria e vitale importanza.
Tutto questo discorso è valido solo ed esclusivamente per l’investimento azionario indicizzato all’intero mercato azionario. Difatti, tutte le considerazioni fatte sulla crescita dell’economia, sulla crescita degli utili aziendali, sui recuperi del mercato, ecc., si riferiscono solo al mercato nel suo complesso.
Tutto questo discorso non vale, evidentemente, per l’investimento in azioni singole o comunque per strategie di investimento attive che cercano di battere il mercato. Perché un’azione o un gruppo di azioni potrebbe crollare e non riprendersi più, a differenza dell’intero mercato che, in generale, tenderà sempre e comunque a crescere.
Perciò, il consiglio è quello di diversificare sempre, utilizzare una strategia di investimento indicizzata e a basso costo, di ribilanciare periodicamente i tuoi portafogli e di non preoccuparti più di tanto del crollo del mercato azionario.
Intanto, grazie per avermi letto e ti aspetto alla prossima occasione!
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