Come risparmiare con uno stipendio di 1.500€

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Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da un lettore del blog che riporto di seguito:

Ho 24 anni e lavoro come operaio da tre anni con uno stipendio di circa 1.500€ netti al mese ma in questi anni non ho messo da parte un euro. Vivo in un appartamento di proprietà dei miei genitori e quindi non pago nè affitto nè mutuo e ho un’auto già di mia proprietà. Non sono sposato, per ora, e non ho figli, e se mi resta qualcosa alla fine del mese trovo sempre un modo per spenderli. Come posso riuscire a risparmiare qualcosa?

Ciò che scrive questo lettore non è infrequente e non dipende nemmeno dall’ammontare dello stipendio. Alle volte si riesce a non risparmiare nulla perfino con stipendi molto più elevati.

Il problema con il risparmio molto spesso è legato al nostro stile di vita, piuttosto che all’importo dello stipendio.

Se non hai una consolidata predisposizione al risparmio e le giuste motivazioni per risparmiare, difficilmente otterrai risultati tangibili in termini di benessere finanziario e di crescita del tuo patrimonio, anche se percepisci uno stipendio elevato. Infatti, quello che dice questo lettore a proposito degli ultimi soldi che gli rimangono a fine mese capita a molti.

Senza un piano di risparmio ben strutturato, e senza equilibrio nel nostro stile di vita, riusciremo sempre a trovare la via per spendere quello che resta dello stipendio a fine mese. Anche inventandoci necessità che in realtà non sono affatto necessità ma sono solo un modo per giustificare a noi stessi la nuova e “impellente” spesa.

Tuttavia, per inquadrare bene il problema e dare una risposta più ampia e articolata al quesito posto dal lettore, dobbiamo scendere più in profondità.

Spese essenziali

Prima di trarre qualsiasi conclusione su come e quanto risparmiare, occorre assolutamente partire dal fatto che tutti noi dobbiamo sostenere delle spese necessarie per vivere. Mi riferisco ad avere un tetto sopra la testa (quindi pagare l’affitto o il mutuo), mangiare, bere, pagare le bollette, spostarsi per andare a lavorare (quindi spese legate al mezzo di trasporto), vestirsi, e cose del genere.

Sono tutte quelle spese che sosteniamo per soddisfare i nostri bisogni primari, quelli che sono collocati alla base della Piramide di Maslow. Sono i bisogni fisiologici e di sicurezza, quelli che devono essere soddisfatti per garantire un minimo di dignità all’individuo.

Queste spese si chiamano essenziali proprio perché sono fondamentali per farci vivere un’esistenza dignitosa e, proprio per questo, non possono essere compresse più di tanto.

Puoi scegliere di vivere in un appartamento un po’ più piccolo e meno costoso, se non hai grandi necessità a livello di spazio. Oppure spostarti più in periferia dove gli affitti sono meno cari. Ma sotto una certa soglia di spesa non potrai mai scendere, a meno che non vuoi ridurti a vivere in una baracca.

Puoi decidere di fare la spesa preferendo i discount rispetto ai supermercati tradizionali o scegliere prodotti in offerta piuttosto che quelli a prezzo pieno. Ma sotto una certa soglia di spesa non puoi andare se non vuoi correre il rischio di alimentarti in maniera insufficiente o scorretta e con cibi di bassa qualità.

Puoi cercare di risparmiare su luce e gas con accorgimenti basilari come spegnere le luci quando non ti servono, oppure utilizzare gli elettrodomestici più energivori in orari in cui la corrente costa meno oppure abbassando un po’ la temperatura del riscaldamento. Ma usare le candele al posto delle lampadine o vivere al buio e al freddo non è concepibile. Pertanto, non puoi scendere sotto una certa soglia di spesa se non vuoi vivere sotto la soglia minima di dignità.

E così via per ogni tipo di spesa che va a soddisfare i nostri bisogni primari.

Di conseguenza, sotto un certo livello minimo di spesa per i bisogni primari non puoi assolutamente scendere se non vuoi compromettere la qualità minima di vita tua e di quella della tua famiglia.

Spese non essenziali

Questa categoria è costituita da tutte quelle spese relative a bisogni che non sono strettamente necessari per vivere dignitosamente. Nella piramide di Maslow sono collocati più in alto e riguardano bisogni di appartenenza o sociali, di autostima e di autorealizzazione.

Qui entriamo in un ambito ampiamente discrezionale, nel senso che hai campo libero su quali di questi bisogni ritieni più opportuno soddisfare e quindi sul livello di spesa su cui collocarti.

Esempi di spese che rientrano in questa categoria possono essere quelle per ristoranti, elettronica di consumo, palestra, aperitivi con gli amici, abbonamenti vari, centri benessere e via di seguito.

In linea di massima queste spese potrebbero essere compresse fino ad azzerarle completamente. Perché non andare a mangiare al ristorante, non fare l’aperitivo con gli amici, non avere lo smartphone supertecnologico, non andare in palestra o al centro benessere o non avere l’abbonamento alla tv in streaming non lede in alcun modo la dignità della persona.

Azzerando queste spese, infatti, non vuol dire vivere al di sotto la soglia della dignità. Vuol dire semplicemente non spendere per beni o servizi che sono superflui rispetto a quelli essenziali.

Tuttavia, benché quelle rientranti in questa categoria non siano spese strettamente necessarie per vivere, ritengo che sia comunque necessario riservare ad esse una certa quota del proprio reddito, anche minima, ma purché sia sempre presente, a patto che il livello di reddito sia sufficiente almeno a coprire le spese essenziali.

Andando contro il comune pensiero, ritengo che comprimere fino ad azzerare completamente le spese di questa categoria non sia il modo migliore per risparmiare con efficacia. La vita è fatta per essere vissuta e per trarne il meglio nei limiti del possibile. Privarsi di quelle piccole gratificazioni o di qualche lusso ogni tanto, solo per risparmiare di più, alla lunga ti farà odiare il risparmio e ti porterà probabilmente ad abbandonare definitivamente questa abitudine finanziaria fondamentale.

Per risparmiare in maniera efficace e duratura nel tempo devi cercare di coniugare la qualità della vita presente con la qualità della vita futura per la quale stai risparmiando. Privare oltremodo il tuo presente a vantaggio del tuo futuro è irrazionale. Prima di tutto perché non sai fino a quando sarai ospite su questa terra (come non lo so io né nessun altro) e, perché prima o poi finirai per odiare il sia il risparmio sia il tuo “io” futuro che si sta rubando il tuo presente.

Ovviamente, questo discorso riguarda soltanto spese per beni, servizi ed esperienze che davvero ti portano benessere e aumentano la qualità della tua vita presente. Tutto ciò che invece non è necessario e che, oltretutto, non apporta nulla alla tua vita in termini di qualità, benessere e soddisfazione va tagliato senza nessuna pietà.

Se ad esempio paghi l’abbonamento in palestra ma non ci vai quasi mai perché ti annoia, vuol dire che non apporta nella tua vita soddisfazione e benessere e lo paghi solo per abitudine. Allora puoi disdirlo senza rimpianti e risparmiare quella somma.

Stessa cosa se paghi l’abbonamento a Netflix ma non lo guardi mai allora taglia senza pietà e risparmia quei soldi.

Come stabilire la quota di risparmio

Tornando al lettore che mi ha posto la domanda su come fare per risparmiare con 1.500€ di stipendio, la risposta non può essere univoca e uguale per tutti.

Come sempre accade in finanza personale, la risposta è… dipende.

Dipende innanzitutto dalla situazione specifica. In sostanza vuol dire analizzare soprattutto quello che è il livello di spese essenziali cui occorre fare fronte.

Se sei single con un appartamento dato in uso dai genitori e con l’auto di proprietà, come nel caso del nostro lettore, allora il livello delle tue spese essenziali si ridurrà semplicemente a mangiare, bere, pagare le bollette e mettere benzina all’auto.

Se invece sei sposato, con figli e paghi un mutuo allora il livello minimo delle tue spese essenziali sarà completamente differente.

Perciò, prima di prendere qualsiasi decisione di risparmio devi innanzitutto analizzare bene la tua situazione, le tue spese essenziali, quelle non essenziali e solo dopo potrai prendere una decisione con cognizione di causa. In sostanza devi iniziare a pianificare e controllare le tue spese in maniera un po’ più analitica redigendo un budget.

Prendiamo il caso del nostro lettore e proviamo a fare un po’ di conti per vedere se e quanto può effettivamente risparmiare con uno stipendio netto di 1.500€.

Prima di tutto proviamo a stimare le sue spese essenziali, che rappresentano la base da cui partire per poter prendere delle decisioni.

Dal momento che non è sposato, non ha figli e vive nella casa data in uso dai genitori e possiede un’auto già di proprietà, le sue spese essenziali si riducono a quelle per mangiare, bere, per la cura personale, per le bollette e per il carburante dell’auto.

Diciamo che va al supermercato una volta a settimana e spende per cibo, bevande e cura della persona circa 75€. Perciò la sua spesa minima sarà all’incirca di 300€ al mese.

Per l’auto, tra carburante, manutenzione, bollo e assicurazione facciamo una media di 180€ al mese.

Per utenze e tasse stimiamo che spenda in media altri 170€ al mese.

Per l’abbigliamento possiamo dire che la spesa minima potrebbe aggirarsi intorno ai 150€ al mese.

A conti fatti, le sue spese necessarie minime, sotto alle quali non può andare per vivere dignitosamente, si aggireranno sugli 800€ al mese che rappresentano il 55% circa del suo stipendio.

A questo punto, gli restano 700€ che potrà decidere di risparmiare interamente oppure, più opportunamente, decidere destinarne una parte a quelle spese che non sono necessarie ma che servono per acquistare beni, servizi o esperienze che gli danno comunque soddisfazione e accrescono la qualità della sua vita.

Potrebbe decidere, pertanto, di destinare 200€ alle spese non necessarie e i restanti 500€ al risparmio e, in questo caso, la sua quota di risparmio sarebbe del 35% circa del suo stipendio.

Potrebbe, invece, decidere di destinare al risparmio 300€ e alle spese non necessarie 400€ e, in questo caso la sua quota di risparmio sarebbe del 20% del suo stipendio.

Ecco perché non esiste una quota di risparmio che possa andare bene per tutti e in tutte le circostanze, perché situazioni differenti implicano, inevitabilmente, scelte differenti. Sei tu a doverti trovare a tuo agio a risparmiare quella quota e vivere con il resto. E nessun altro.

Se, invece, devi sostenere delle spese impreviste o far fronte ad emergenze, utilizzerai il fondo per le emergenze che avrai appositamente creato con il risparmio mensile e poi lo reintegrerai man mano. Pertanto, imprevisti ed emergenze non andranno ad incidere sulle spese ordinarie (essenziali e non).

Conclusioni

Per risparmiare è necessario che il reddito sia quantomeno sufficiente a coprire l’importo delle spese essenziali. Se non fosse così, rischieresti di avere una qualità di vita complessiva molto bassa. In questo caso il focus non dovrebbe essere in alcun modo il risparmio ma quello di capire come aumentare il livello di entrate.

Solo quando i bisogni primari necessari saranno completamente soddisfatti con il tuo livello di reddito, cioè quando il tuo reddito è superiore alle spese necessarie, allora potrai pensare a quanto risparmiare. E solo allora deciderai quale sarà il giusto equilibrio tra spese non necessarie e risparmio. Questa è una decisione totalmente soggettiva e non può esserci una regola valida per tutti. Risparmiare il 10, il 20, il 30 o il 40% dello stipendio deve essere una tua scelta esclusiva che prenderai solo dopo aver valutato la situazione a 360 gradi e deciso quello che sarà il tuo tenore di vita.

L’unico consiglio valido sempre e comunque è quello che, una volta stabilita la quota del tuo stipendio che vuoi risparmiare, questa deve essere la prima “uscita” che sosterrai appena accreditato lo stipendio. Tratta quella somma che hai deciso di risparmiare come fosse una bolletta o una rata del mutuo e mettila subito via su un conto deposito totalmente separato dal tuo conto corrente, in modo che non ti venga mai la tentazione di spenderla in maniera non opportuna.

Il concetto, perciò, deve essere questo: prendi lo stipendio e metti subito da parte la quota di risparmio. Il resto, una volta pagate le tue spese necessarie, spendilo come meglio credi, senza rimorsi e senza preoccupazioni.

Questa è pianificazione. Questa è finanza personale.

Intanto, grazie per aver letto il mio post!

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