Come funziona il mercato azionario: la famiglia Gotrocks

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Per farti comprendere come funziona il mercato azionario ti racconterò una storia che Warren Buffett scrisse nel 2005 nella sua lettera agli azionisti di Berkshire Hathaway, la Holding finanziaria di cui è Presidente, ripresa e rivista da John C. Bogle nel suo Il piccolo libro dell’investimento.

Fai attenzione perchè questa storia ti fornirà un quadro molto preciso di come funziona il mercato azionario. Come esso possa essere tanto semplice quanto complicato e come gli investitori possano essere folli ed autolesionisti con le loro decisioni.

La famiglia Gotrocks: come funziona il mercato azionario

C’era una volta una famiglia molto numerosa e molto ricca che viveva negli Stati Uniti e che da generazioni possedeva interamente il mercato azionario statunitense.

Possedeva cioè ogni singola azione del mercato e le azioni erano distribuite equamente tra tutti i componenti dell’immensa famiglia: fratelli, sorelle, zii, cugini, ecc.

Ogni anno tutti i componenti della famiglia Gotrocks raccoglievano i frutti di questo investimento ricevendo la loro parte di utili da tutte le aziende sotto forma di dividendi. La loro ricchezza cresceva di anno in anno per effetto della crescita dei ricavi e degli utili di tutte le aziende degli Stati Uniti.

L’aspetto interessante era che la ricchezza di ognuno dei membri della famiglia cresceva allo stesso ritmo degli altri in quanto tutti detenevano gli stessi titoli nella stessa identica proporzione. Pertanto, nel corso dei decenni tutti i componenti della famiglia avevano costruito una ricchezza ingente ed invidiabile.

Fu allora che comparvero degli intermediari che provarono a convincere alcuni membri della famiglia di poter ottenere un rendimento maggiore di quello degli altri membri.

Questi consulenti convinsero qualche cugino a vendere i titoli azionari di alcune aziende ad altri cugini e ad acquistarne altri in cambio. In questa maniera erano convinti di vendere quelli meno redditizi ed acquistare quelli che avrebbero fruttato rendimenti maggiori.

In questo modo la proprietà delle azioni si redistribuì parzialmente tra i membri della famiglia. E per questa attività di “consulenza” gli intermediari ottennero un compenso.

E la stessa storia si ripeté per qualche anno.

Dopo un po’ di tempo i Gotrocks si accorsero che la ricchezza complessiva della famiglia stava crescendo a un ritmo più lento rispetto a qualche tempo prima. E scoprirono anche il motivo.

Se prima i membri della famiglia si dividevano il 100% dei rendimenti che le aziende producevano per loro, adesso una parte di questa torta andava agli intermediari sotto forma di commissioni per i servizi di “consulenza” prestati ad alcuni membri della famiglia.

Oltre alle commissioni, a ridurre il ritmo di crescita della ricchezza dei Gotrocks contribuiva anche il pagamento delle imposte sui guadagni che prima non venivano pagate perché le azioni non venivano mai vendute. E questo provocava anche l’interruzione senza motivo del meccanismo dell’interesse composto.

I cugini Gotrocks, dunque, si resero conto che quest’attività di scambio di azioni non era poi così redditizia, visto che stava riducendo il ritmo di crescita della ricchezza complessiva della famiglia. Allora chiesero una consulenza ad altri intermediari che li aiutassero a vendere solo le azioni più scarse ed acquistare quelle migliori.

E per questi servizi pagavano ulteriori commissioni ai nuovi professionisti, oltre alle commissioni di intermediazione pagate ai primi intermediari.

Un anno dopo la famiglia si accorse nuovamente e con orrore che il ritmo di crescita si era ulteriormente ridotto.

Oltretutto i nuovi professionisti per mostrare che lavoravano sodo facevano scambiare sempre più spesso titoli ai membri della famiglia. E in questo modo aumentavano sia l’importo delle commissioni sulle transazioni sia le imposte pagate sui guadagni in conto capitale.

E la torta dei rendimenti, che prima della comparsa dei consulenti e dei professionisti era del 100%, continuava a ridursi sempre di più.

Alcuni cugini ritennero che il problema stava nel fatto che i nuovi professionisti non erano stati capaci di consigliarli le azioni migliori da acquistare e le peggiori da vendere. Quindi ingaggiarono altri consulenti ancora nella speranza di servizi migliori.

I nuovi consulenti accettarono volentieri e dissero che potevano consigliare gli scambi di azioni migliori dietro pagamento del loro compenso.

Ma, ahimè, un anno dopo la torta si era ridotta ancora di più.

Allora la famiglia decise di riunirsi per analizzare la situazione e capire il motivo per cui la torta dei dividendi che le aziende preparavano per loro si era ridotta quasi alla metà.

Il membro della famiglia più anziano disse al resto della famiglia Gotrocks che tutta la grossa fetta della torta dei rendimenti che mancava si era trasferita a intermediari e professionisti sotto forma di commissioni e allo Stato sotto forma di imposte pagate.

Egli suggerì a tutti i membri di liberarsi da intermediari e professionisti. Senza il pagamento di quelle inutili commissioni la torta dei rendimenti sarebbe tornata ad essere del 100% e sarebbe tornata a crescere come prima per tutti i membri indistintamente.

E così fu.

Tutti i membri della famiglia, detenendo passivamente tutte le azioni di tutte le aziende americane senza scambiarsele, ritornarono a spartirsi il 100% dei rendimenti e a godere del 100% della crescita economica e degli utili delle aziende stesse.

Il mercato azionario è un gioco a somma zero

La storia della famiglia Gotrocks deve insegnarti che il mercato azionario è un gioco a somma zero. Ovvero che i rendimenti globali sono quelli del mercato nel suo complesso. Se una parte è destinata al pagamento di commissioni e imposte la parte restante si riduce di conseguenza.

Oltretutto, il mercato è composto da tutti gli investitori e se qualcuno ottiene un rendimento superiore alla media allora qualcun altro otterrà un rendimento inferiore alla media. Questo perchè la media è rappresentata dal rendimento del mercato nel suo complesso.

Immagina l’investimento come il piatto di una partita di poker con tutte le fiches. I giocatori non possono vincere più di quello che c’è sul piatto.

Proprio per questo motivo il mercato è un gioco a somma zero. Cioè i rendimenti sopra la media realizzati da alcuni investitore si compensano con rendimenti più bassi della media ottenuti da altri investitori.

Nella sostanza quando gli investitori cercano di superare i rendimenti degli altri investitori, la somma dei guadagni di chi vince è esattamente pari alla somma delle perdite. I rendimenti globali non possono aumentare.

Quindi, dopo l’applicazione delle commissioni pagate ai “consulenti” per cercare di superare il rendimento degli altri investitori battendo il mercato, il mercato è un gioco in perdita.

Perchè in perdita?

Perchè, come insegna la storia della famiglia Gotrocks, una parte del rendimento del mercato è speso in commissioni. In sostanza è regalato ai “consulenti” per un lavoro che si dimostra decisamente inutile e controproducente.

Conclusioni su come funziona il mercato azionario

La storia della famiglia Gotrocks deve lasciarti in dote tre verità sostanziali nel mondo degli investimenti.

  1. Il massimo che gli investitori nel loro insieme – quindi il mercato nella sua globalità – possono guadagnare dal mercato azionario è rappresentato da ciò che le aziende di quel mercato producono con i loro business, cioè i dividendi distribuiti più la crescita futura degli utili.
  2. Prima delle commissioni il mercato azionario è un gioco a somma zero. Se qualche investitore ottiene un rendimento maggiore della media, qualcun altro otterrà un rendimento minore per lo stesso importo.
  3. Dopo il pagamento delle commissioni il rendimento residuo è certamente inferiore a quello generato dal mercato nel suo complesso. Di conseguenza, cercare di battere il mercato è un gioco in perdita. In quanto una parte del rendimento totale viene speso in commissioni.

Perciò, la scelta più saggia che puoi fare negli investimenti è accontentarti del rendimento che il mercato offre anno dopo anno scegliendo una strategia passiva con cui detenere tutto il mercato azionario tramite ETF indicizzati ben diversificati e a basso costo.

Grazie per aver letto il mio post!

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