L’investimento non è il gioco del vincente, dove ha successo chi osa di più e batte il mercato.
L’investimento è l’esatto opposto, ovvero è il gioco del perdente, dove per sopravvivere e ottenere rendimenti adeguati devi cercare di prenderti meno rischi possibile per un dato livello di rendimento che vuoi ottenere.
Con l’espressione “meno rischio possibile” mi riferisco al livello di rischio che sei disposto a correre in base alle tue esigenze, alla tua tolleranza, alla fase del ciclo di vita in cui ti trovi e principalmente in base agli obiettivi a cui è associato.
C’è anche da aggiungere che con l’espressione “meno rischio possibile” intendo dire che non ha senso accollarti dei rischi aggiuntivi andando a caccia di rendimenti in un gioco dove molto spesso la tua controparte non è un dilettante come te ma è un professionista del settore, un grosso manager di uno degli hedge-fund più importanti del mondo, lo stesso Warren Buffett, Ray Dalio o qualche altro mostro sacro degli investimenti.
Tutta gente che non puoi sperare di battere: quindi, tanto vale non accollarti rischi che puoi tranquillamente eliminare limitandoti a buttare la pallina oltre la rete e attendere che a sbagliare siano gli altri.
Ho già parlato del rischio a breve termine e del rischio a lungo termine ma in questo articolo ti parlerò di un’altra classificazione del rischio: rischio specifico e rischio sistematico che insieme rappresentano il rischio totale di un investimento.
Il rischio sistematico
Il rischio sistematico, o di mercato, è il rischio che si corre per il solo fatto di esporsi al mercato e, perciò, riguarda il mercato nel suo complesso.
Il rischio che ci sia una recessione, una guerra, una pandemia, e in genere un evento che impatti negativamente sugli utili di tutte le aziende che fanno parte di un mercato in particolare o dell’intero mercato mondiale.
Perciò, questo evento fa muovere tendenzialmente al ribasso tutti i titoli di un certo mercato, in quanto dipendente da fattori macroeconomici che impattano, anche se in misura diversa, su tutte le aziende del mercato stesso.
Se, ad esempio, gli Stati Uniti vanno in recessione, molto probabilmente la domanda di beni e servizi in USA calerà e di conseguenza i ricavi delle aziende statunitensi andranno in contrazione e gli utili si abbasseranno con una probabile flessione dei prezzi azionari.
Questo tipo di rischio che impatta negativamente su tutte le aziende indistintamente è associato all’andamento del mercato nel suo complesso e, pertanto, non puoi eliminarlo in alcun modo.
Tuttavia, il rischio sistematico è l’unico rischio per il quale il mercato ti ricompensa con i suoi rendimenti, proprio perchè devi, in una certa maniera, subirlo se vuoi esporti al mercato e non puoi sottrarti ad esso in nessun modo, se non scegliendo di non investire.
Se si potessero ottenere rendimenti senza rischio lo farebbero tutti e i prezzi delle azioni salirebbero all’infinito azzerando i rendimenti. In definitiva non esisterebbe l’investimento.
Il rischio specifico
Esiste un’altra tipologia di rischio, il rischio specifico, per il quale il mercato non ti remunera, ed è legato all’andamento della singola azienda facente parte di un certo mercato.
Questo rischio è quello che un’azienda non riesca a vendere i suoi prodotti per la troppa concorrenza oppure perché non incontra la domanda del mercato, oppure che vada in difficoltà finanziarie o che venga colpita da guai legali.
Tutte evenienze che, impattando negativamente sugli utili della singola azienda (da cui il termine rischio specifico), fanno crollare le quotazioni di quell’azienda ma non quelle delle restanti aziende che compongono il mercato.
Ma il rischio specifico può essere legato anche ad un settore in particolare che può essere vittima di eventi che impattino sugli utili di tutte le aziende di quel settore e non di altre.
Ad esempio, se calano le vendite di smartphone in tutto il mondo, le aziende produttrici di smartphone vedranno calare i loro utili e quindi i loro corsi azionari, mentre le aziende appartenenti ad altri settori di mercato non avranno ripercussioni sui loro utili a causa della riduzione della domanda di smartphone.
Come detto poc’anzi, il mercato non ti remunera per il fatto di assumerti una certa quota di rischio specifico, perchè il rischio specifico può essere eliminato completamente attraverso la diversificazione.
Perciò andiamo a scoprire come funziona il Santo Graal degli investimenti.
La diversificazione è l’unico pasto gratis dell’investimento
Se il rischio sistematico del mercato azionario non può essere in alcun modo eliminato, in quanto legato ad eventi imprevedibili che si abbattono in maniera indiscriminata su tutte le aziende facenti parte di quel mercato, il rischio specifico può essere eliminato completamente attraverso la diversificazione.
Senza addentrarci troppo nella teoria matematica sottostante, il succo del discorso è che tutti i rischi specifici delle aziende appartenenti ad un dato mercato possono essere eliminati inserendo in portafoglio le azioni di un numero abbastanza grande di queste aziende.
Ma il maggior grado di diversificazione in assoluto lo ottieni inserendo in portafoglio tutte le aziende di quel mercato.
In questa maniera resti esposto al solo rischio sistematico che in ogni caso è già abbastanza ampio, ma quantomeno è l’unico rischio per cui il mercato ti remunera con i suoi rendimenti.
E’ inutile accollarti rischi ulteriori per i quali molto probabilmente non verrai remunerato o per i quali otterrai addirittura rendimenti negativi.
In un settore, quello degli investimenti, in cui tutto ha un costo, la diversificazione è l’unico pasto gratis, perchè ti consente di azzerare il rischio sistematico e di ridurre di conseguenza il rischio totale, senza pagare nulla e ottenendo l’intero rendimento del mercato.
Credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro.
Ma come opera in concreto la diversificazione per ridurre il rischio?
Cerco di spiegartelo molto semplicemente e senza matematica.
Come agisce la diversificazione nell’investimento
Se un’azienda va male per cause che riguardano quell’azienda in particolare, tutte le altre facenti parte dello stesso mercato andranno più o meno bene, compensando i risultati negativi di quella che va male.
Perciò, puoi pensare alla diversificazione come ad una gigantesca compensazione dove i risultati di negativi di decine di aziende facenti parte di un mercato vengono controbilanciati dai risultati positivi di altre decine e centinaia di aziende che vanno più o meno bene.
Quindi è molto molto difficile che i guai di una o più aziende possano pesare in modo evidente sui risultati del mercato nel suo complesso, soprattutto quando il mercato è composto da centinaia o addirittura migliaia di aziende.
Cosa che invece non avviene quando segui strategie di investimento attive acquistando solo una manciata di titoli azionari. In questo caso i risultati negativi di una delle aziende del tuo portafoglio non saranno probabilmente compensati dai risultati positivi di tutte le altre.
Di conseguenza, ti stai assumendo una certa quota di rischio specifico per la quale non vieni remunerato, anzi, il più delle volte, vieni penalizzato.
Come sfruttare la diversificazione su più livelli
La diversificazione è così potente che è un peccato sfruttarla solo per ridurre il rischio in un solo mercato azionario.
Puoi, e devi, sfruttarla anche per ridurre prepotentemente i rischi specifici di un mercato rispetto al resto dei mercati mondiali.
Mi spiego meglio.
Se hai in portafoglio solo le azioni del mercato statunitense hai azzerato il rischio specifico di tutte le aziende di quel mercato e ti esponi solo al rischio sistematico del mercato USA.
Ma se gli USA vanno in recessione allora il tuo portafoglio andrà comunque giù per via del calo dei corsi azionari delle aziende americane.
Quindi, perchè non applicare il principio della diversificazione aggiungendo un ulteriore livello che ti aiuti ad annullare il rischio che il mercato USA vada male?
Inserendo nel tuo portafoglio anche tutte le azioni delle aziende di altri mercati, ad esempio del mercato europeo, giapponese, asiatico, ecc., avrai ridotto notevolmente il rischio complessivo che il tuo portafoglio vada giù solo perchè crolla il mercato azionario degli Stati Uniti.
Infatti, probabilmente, gli altri mercati mondiali si muoveranno in direzione diversa rispetto a quello degli agli Stati Uniti e quindi il tuo portafoglio dipenderà molto meno da un mercato in particolare e in questo caso risentirà in misura molto minore del ribasso del mercato americano dovuto alla recessione.
Ovviamente, anche in questo caso c’è sempre quella quota di rischio sistematico che non potrai eliminare ma che questa volta è costituita dal rischio che eventi di qualsiasi natura impattino negativamente sugli utili di tutte le aziende del mondo contemporaneamente.
Che, però, sono eventi meno probabili rispetto a quelli che impattano su un singolo mercato.
Scegliendo di diversificare il tuo portafoglio su tutto il mercato azionario mondiale avrai ridotto ulteriormente il rischio specifico di un singolo mercato esponendoti solo al rischio sistematico mondiale.
Rappresenta sempre un rischio elevato, ma molto meno elevato che scegliere di affidare le sorti del tuo portafoglio ad un solo mercato.
Quindi, oltre a diversificare all’interno del singolo mercato geografico, dovrai diversificare anche tra i vari mercati mondiali (USA, Europa, Cina, Giappone, Mercati emergenti, ecc.) in modo che tu possa eliminare anche buona parte del rischio azionario totale, soprattutto a breve termine.
La diversificazione in tutte le Asset Class
Il principio della diversificazione non opera solo nel mercato azionario, ma è fondamentale per ridurre il rischio specifico in tutti gli investimenti che farai, come quelli obbligazionari, immobiliari e quant’altro.
Ad esempio, anche negli investimenti obbligazionari è di fondamentale importanza diversificare non solo per emittente ma anche su altri livelli: per il rating degli emittenti, da quelli più sicuri a quelli meno sicuri; per scadenze, da quelle più brevi a quelle lunghe.
E così anche per gli investimenti immobiliari in cui dovrai diversificare per area geografica, per destinazione d’uso e per target di mercato.
Fondi indicizzati ed ETF per ottenere la massima diversificazione possibile dell’investimento
Se tu scegliessi una strategia di gestione attiva degli investimenti, cosa che non farai mai perché hai capito che gli investimenti rappresentano il gioco del perdente, ottenere un grado di diversificazione adeguato sarebbe molto difficile.
Immagina di dover acquistare decine e decine di titoli azionari per ogni mercato geografico, per non parlare poi delle singole emissioni obbligazionarie da diversificare anche in base alla durata e al rating dell’emittente, per non parlare poi della diversificazione negli investimenti immobiliari.
Dovresti avere capitali da milioni e milioni di euro, tempo a disposizione infinito e competenze da gestore professionista di fondi di investimento.
Tutte cose che non hai.
Allora starai pensando che prima ti racconto la favoletta della diversificazione e poi ti riporto alla dura realtà dicendoti che non è possibile realizzarla in maniera ottimale.
E invece no. Ti garantisco che non è così, il modo c’è e si chiama Fondo Indicizzato e/o ETF indicizzato.
I fondi indicizzati investono nei titoli di un intero indice (azionario, obbligazionario, immobiliare, ecc).
Possedendo tutti i titoli di un indice, i fondi indicizzati diversificano al massimo grado possibile eliminando tutto il rischio specifico di quel mercato ed esponendoti solo al rischio sistematico per il quale il mercato ti ripaga con tutto il suo rendimento (al netto dei costi di gestione che devono essere molto bassi, nell’ordine al massimo dello 0,20%).
Il consiglio è quello di orientarti su ETF indicizzati che, almeno in Italia, sono gli unici strumenti che ti consentono di utilizzare una strategia di indicizzazione a basso costo.
E utilizzali su tutte le classi di asset su cui sceglierai di investire: azioni, obbligazioni, REIT, metalli preziosi, materie prime, ecc.
La diversificazione non solo riduce di molto la probabilità di sbagliarti scegliendo i singoli investimenti, ma aumenta la probabilità di avere ragione, soprattutto nel medio-lungo termine.
La diversificazione elimina una grande fetta del rischio totale (in particolare il rischio specifico) e non ti costa nulla.
Oltre alla diversificazione, la parola “gratis” negli investimenti non esiste.
Pertanto, approfitta della diversificazione più che puoi e…. grazie per avermi letto!
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