Il 4 febbraio del 2006 decine di migliaia di persone si radunarono fuori dai cancelli dello stadio di Manila, la capitale delle Filippine, per assistere alla registrazione di un popolare programma televisivo.
Lo spettacolo si chiamava “Wowowee” ed era famoso per offrire consistenti premi in denaro in un paese in cui il 40% degli abitanti viveva con meno di 2 dollari al giorno.
Quello spettacolo, che andava in onda sei giorni alla settimana, e che normalmente offriva un primo premio di 1 milione di pesos (circa 19.500 dollari), nell’edizione dell’anniversario aveva raddoppiato quella cifra.
La gente accorsa per partecipare era tantissima, molto di più delle 5.000 persone che di solito assistevano alle registrazioni del programma.
Quel giorno ne arrivarono oltre 30.000. E quando tutta quella gente iniziò a spingere per cercare di entrare per prima nello stadio, le guardie di sicurezza chiusero il cancello d’ingresso.
Quelli che erano in fondo alla fila continuavano a spingere chi era davanti a loro finché il cancello cedette sotto il peso delle continue spinte.
Fu allora che tantissime persone inciamparono, caddero e furono calpestate da quelle che erano dietro di loro che, a loro volta, erano spinte da quelle ancora più dietro.
Alla fine si contarono 73 morti e oltre 300 feriti.
Merquieades Salazar, 45 anni, una delle tante persone accorse allo stadio quel giorno per partecipare al programma, piangeva sul corpo di sua moglie:
“Nel desiderio di vincere soldi, ho perso lei, la cosa più importante della mia vita”.
Questa tragedia rappresenta certamente un’episodio estremo ma rende benissimo l’idea di quanto le persone, spinte dal bisogno di denaro, possano esporsi a rischi elevatissimi.
Le lotterie
Alcune ricerche condotte negli Stati Uniti hanno evidenziato come gli americani spendano in biglietti per la lotteria più di quanto non spendano in film, musica, videogiochi ed eventi sportivi messi insieme.
E la maggior parte della spesa in biglietti per la lotteria è sostenuta dalle fasce di reddito più basse.
Questo vuol dire che sono le famiglie più povere a spendere maggiormente per tentare la fortuna.
Oltre 400 dollari all’anno, quattro volte di più delle famiglie appartenenti alle fasce di reddito più elevate.
Se confrontiamo questo dato con quanto emerge da un’altra ricerca che evidenzia come quelle stesse famiglie non sarebbero in grado di far fronte a una spesa imprevista di 400 dollari, il quadro lascia desolati.
In sostanza, le famiglie più povere, quelle che avrebbero più bisogno di denaro, rischiano di non riuscire a far fronte ad un imprevisto pur di tentare la fortuna alla lotteria.
Ancora una volta emerge chiaramente come il bisogno di denaro spinga le persone ad assumersi molti più rischi di quelli che sarebbe ragionevole assumersi.
Lo stesso tipo di comportamento è stato rilevato dal biologo Thomas Caraco studiando il Junco dagli occhi gialli, un uccello originario del Messico.
Caraco in diversi esperimenti offrì ai Junco semi di miglio in due differenti contenitori.
Nel primo potevano esserci diversi semi o nessun seme. Nel secondo c’era sempre una quantità costante di semi.
Ad esempio, se nel primo contenitore si potevano trovare zero o quattro semi, nel secondo ce n’erano sempre due. Oppure se nel primo ce n’erano zero o sei, nel secondo ce n’erano sempre tre. E così via.
Il primo contenitore, quello in cui la quantità di miglio poteva essere zero o di diversi semi, rappresentava la scelta rischiosa. Il secondo contenitore, quello in cui la quantità di semi era sempre costante, rappresentava la scelta sicura.
Il biologo osservò che se gli uccellini erano stati alimentati di recente, tendevano a preferire il secondo contenitore, quello in cui la quantità di semi era costante. Preferivano, quindi, una piccola ma costante dose di cibo, optando per la scelta sicura.
Viceversa, se gli uccellini non mangiavano da alcune ore preferivano il primo tipo di contenitore in cui vi era una probabilità di ricevere una razione di semi doppia rispetto a quella contenuta nel secondo contenitore. E questo anche a costo di non trovare nessun seme. Pertanto, optavano per la scelta più rischiosa.
Uccelli ed esseri umani sono molto simili da questo punto di vista.
Se gli uccelli non mangiano muoiono. Allo stesso modo se gli esseri umani sono senza soldi il rischio è quello di morire di fame.
Pertanto, come gli uccelli, anche le persone in stato di bisogno tendono ad assumersi rischi molto maggiori di quelli che si prenderebbero se non fossero in quello stato.
Ciò spiega ancora una volta perché i biglietti della lotteria sono acquistati in maggiore quantità dalle persone appartenenti alle fasce più povere della popolazione.

Meno denaro hanno le persone, più rischi tendono ad assumersi.
E questo vale, a maggior ragione, anche nel campo della finanza.
La spirale “bisogno/rischio” in finanza
Come visto negli esempi precedenti, il bisogno di denaro spinge le persone verso scelte molto più rischiose di quelle che prenderebbero se non avessero bisogno di denaro.
Qualche anno addietro fu chiesto a 1.000 americani di indicare quale fosse la via più facile per incrementare la loro ricchezza.
Il 21% di loro rispose “vincere alla lotteria”.
Sorprendentemente, ma mica tanto alla luce delle considerazioni fatte in precedenza, questa percentuale raddoppiava tra coloro che avevano un reddito inferiore a 25.000 dollari!
La predisposizione mentale di chi possiede meno denaro nel ricercare maggior rischio quando si tratta di incrementare la propria ricchezza è molto pericolosa.
Il percorso più sicuro per incrementare gradualmente la propria ricchezza e raggiungere un buon livello di benessere finanziario è solo uno.
Ovvero guadagnare un buon reddito, risparmiarne una congrua quota, investirla regolarmente e coerentemente con i propri obiettivi.
Il problema è che, chi ha un estremo bisogno di denaro, o comunque si trova in una condizione in cui il denaro a sua disposizione è poco, cerca di aggirare questo percorso.
Tende, cioè, a cercare scorciatoie per velocizzare il processo.
Finisce, pertanto, per mettere i pochi soldi che possiede in investimenti speculativi e altamente rischiosi. Con la speranza di incrementare la propria ricchezza in poco tempo ma inconsapevole del rischio mostruoso a cui sta andando incontro.
Nel calcio esiste la metafora del “lancia lungo e prega”.
Quando mancano pochi minuti al termine della partita, i giocatori della squadra che sta perdendo cercano disperatamente di calciare lontano il pallone verso la porta avversaria.
Spedire la palla il più vicino possibile all’obiettivo, nella speranza di fare goal in pochissimo tempo.

In sostanza, la squadra che sta perdendo rinuncia a costruire un’azione ragionata che abbia buone probabilità di concludersi in rete, affidandosi ad un lancio lungo che potrebbe concludersi in goal molto più velocemente.
Ma questa scelta porta con sè una probabilità estremamente elevata che gli avversari prendano palla e riescano a tenerla fino al termine della partita.
Pertanto, la squadra che sta perdendo si assume un rischio elevatissimo nella speranza di far goal più velocemente possibile.
Esattamente come cerca di investire chi ha poca disponibilità di denaro e tenta disperatamente il colpaccio che gli cambi la vita.
Punta tutto su una scommessa che potrebbe avere un ritorno elevatissimo ma altamente rischiosa. E il rischio è proprio quello di perdere tutto quel poco denaro che ha a disposizione.
Come di solito avviene quando si affrontano rischi di investimento estremamente elevati nella speranza di ottenere ritorni estremamente alti.
Oltretutto, queste persone sono le prede preferite da truffatori e ciarlatani di ogni genere che sfruttano l’estremo bisogno di denaro di queste persone per arricchirsi a loro discapito.
E’ stato rilevato come gli investitori più poveri, ovvero coloro che hanno un patrimonio netto inferiore a 75.000 dollari, tendano a preferire l’investimento in azioni altamente rischiose.
Giocano letteralmente con il loro denaro come se si trovassero al casino.
Investendo su questo tipo di azioni altamente speculative, queste persone, quando va bene, ottengono rendimenti notevolmente inferiori ai rendimenti medi di mercato. Quando va male perdono tutto o gran parte del loro capitale.
Pertanto, proprio quelle persone che meno potrebbero permetterselo, finiscono per correre i rischi maggiori.
L’unica via d’uscita per queste persone sarebbe quella di ammettere di trovarsi in difficoltà e capire di non poter accollarsi rischi eccessivi.
Interrompendo, quindi, la spirale bisogno/rischio e modificando al contempo il proprio approccio all’investimento.
Ma ammetto che sia molto difficile accorgersene da soli.
Se ti trovi in questa situazione, la scelta migliore che tu possa fare è affidarti ai sani principi di investimento come quello della diversificazione, optando per asset allocation coerenti con i tuoi obiettivi di investimento e utilizzando ETF ben diversificati e a basso costo.
Scegliendo di investire il tuo denaro in aderenza a questi pochi ma semplici principi di base della finanza personale, massimizzerai le probabilità di ottenere risultati molto più soddisfacenti nel medio e lungo periodo.
E, contestualmente, ridurrai i rischi connessi all’investimento stesso.
Intanto ti ringrazio per avermi letto e ti aspetto al prossimo articolo!
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