In un precedente post avevo parlato di come spendere senza sentirsi in colpa e avevo individuato due modi estremi di approcciarsi alle spese. Spendere come se il denaro non avesse alcun valore oppure spendere con angoscia, rimorso e con un senso di colpa costante.
Ancora una volta vorrei concentrarmi sulla seconda tipologia di comportamento estremo. Ovvero quello delle persone che manifestano una vera e propria difficoltà a spendere denaro, sperimentando quasi una sorta di blocco mentale.
Sono persone che spesso restano vittime dell’ansia nello spendere e utilizzano i metodi più stravaganti per verificare di potersi permettere una spesa, anche la più insignificante.
La frugalità nello stile di vita, il budgeting e il controllo delle spese rappresentano abitudini finanziarie molto importanti e nessuno lo mette in dubbio. Ma se porti tutto questo all’estremo, fino a farti sconfinare nella privazione e nella riduzione della qualità della vita complessiva, allora c’è sicuramente qualcosa nel tuo approccio al denaro che va rivisto.
Se la tua situazione finanziaria è in salute, non dovresti stare a sindacare ogni singola spesa, anche la più insignificante.
Infatti, se hai un fondo per le emergenze sufficientemente capiente, i risparmi per i tuoi obiettivi (soprattutto per la pensione) sono in linea con la tabella di marcia, le tue entrate sono sufficienti a coprire le spese essenziali e per risparmiare adeguatamente per i tuoi obiettivi, puoi essere più disinvolto nelle spese.
Se, nonostante la tua situazione finanziaria sia in sicurezza, trovi ancora difficile spendere senza sentirti in colpa, oltre ai suggerimenti che ti ho dato potresti valutare un altro metodo di cui ti parlerò tra poco.
La legge della banalità
“L’attenzione che le persone solitamente rivolgono ai problemi è inversamente proporzionale alla loro importanza”
Legge della Banalità – Cyril Parkinson
Questa affermazione è nota come Law of Triviality (Legge della Banalità), postulata dallo storico C. Parkinson nel 1957.
Descrive il fenomeno per cui le persone riservano una gran quantità del loro tempo e delle loro energie per affrontare problemi tutto sommato poco importanti.
Parkinson fece l’esempio di un comitato immaginario il cui compito era quello di approvare tre piani:
- La costruzione di un reattore nucleare
- La costruzione di un nuovo deposito per le biciclette
- Un piccolo budget per la sala rinfresco
Il comitato approvò immediatamente la costruzione del reattore nucleare, perché rappresentava un argomento troppo complesso e per il quale nessuno dei membri aveva competenze tali da poter discuterne o sostenere alternative.
La rimessa delle biciclette suscitò un dibattito più ampio e lungo. I membri del comitato discussero se un portabiciclette sarebbe stato più che sufficiente oppure se il capannone dovesse essere costruito in legno o in alluminio. Il problema era di più facile comprensione e molti dei membri del comitato avevano già una certa esperienza diretta con quei materiali e questo li portò a discutere per molto più tempo.
Il budget per la sala rinfreschi occupò i due terzi del dibattito. Era l’argomento meno importante ma il più semplice da capire e su cui discutere. Tutti, infatti, avevano un’opinione abbastanza forte su quale fosse il miglior caffè, i migliori aperitivi, le patatine più buone, ecc.
Al di là del fatto che la Legge della Banalità rappresenti un’osservazione di carattere empirico piuttosto che una verità assoluta, moltissime persone e moltissime famiglie agiscono alla stessa maniera quando si tratta di spendere il loro denaro.
Perdono tempo ed energie a questionare su spese banalissime e, tutto sommato, insignificanti. La colazione al bar o in casa, la marca preferita o quella in offerta quando fanno la spesa, una cena in più al ristorante e cose del genere. Quando, invece, non perdono nemmeno un minuto a valutare se comprare un nuovo smartphone da 1.000€ o una nuova auto da 30.000€.
A tal proposito Ramit Sethi afferma che “ci sono troppe persone che si fanno domande da 3$ quando le domande importanti dal punto di vista finanziario sono quelle da 30.000$”.
Ovvero si questiona troppo se comprare il pacco di pasta che costa 0,80€ o quello che costa 1,20€, quando in realtà le domande importanti da farsi sono se ci si può permettere di far studiare i figli in un’Università prestigiosa o bisogna scegliere qualcosa di più abbordabile, se acquistare casa o andare in affitto, ecc.
Ma andiamo a vedere come declinare più nel concreto questo suggerimento con una regola molto semplice da applicare.
Le spese come concetto relativo
Se io chiedessi a 100 persone diverse che importanza riveste per ognuna di loro una spesa di 100€, avrei probabilmente 100 risposte differenti. Infatti, una spesa di 100€ avrà certamente un peso diverso in base a quella che è la situazione specifica di ogni famiglia.
Parametri come l’età, il livello di reddito, il tenore di vita complessivo sono importanti per dare una risposta alla domanda precedente. Tuttavia, il parametro che dovresti considerare con maggiore attenzione è il tuo Patrimonio Netto. Quella grandezza che esprime nella maniera più completa il tuo livello di ricchezza.
Il Patrimonio Netto non è altro che la differenza tra le tue attività (gli asset che possiedi) e le tue passività (i debiti).
Se tu avessi un patrimonio netto di 1.000.000€ la tua risposta alla domanda precedente sarebbe diversa rispetto al caso in cui avessi un patrimonio netto di 10.000€. Nel primo caso una spesa di 100€ non la considereresti neppure, mentre nel secondo caso susciterebbe qualche ragionamento in più. Ecco perché le spese assumono un’importanza relativa rispetto al tuo livello di ricchezza.
Una spesa di 100€ per una persona che ha un patrimonio netto di un milione di euro rappresenta lo 0,01% del suo patrimonio. Mentre per un’altra persona che può esprimere un patrimonio netto di 10.000€ rappresenta l’1%. Un peso cento volte maggiore che dovrebbe tradursi in una maniera diversa di approcciarsi a quel tipo di spesa.
Considerando le osservazioni fatte in precedenza, per migliorare le nostre decisioni di spesa dovremmo invertire il postulato della legge della banalità e riservare più tempo ed energie alle spese che maggiormente impattano sulla nostra ricchezza. Riservandone molto meno per questionare sulle spese che hanno un peso relativo molto più basso.
Ma alto e basso, riferito al peso della spesa sul patrimonio netto, sono concetti soggettivi. Occorre un parametro più oggettivo, un numero in sostanza, al di sotto del quale una spesa si possa definire banale. In tal modo individuare uno spartiacque al di sotto del quale si può evitare di perdere tempo ed energie per questionare sulla spesa. Concentrando, invece, l’attenzione solo sulle spese che via via sono superiori a quel livello.
La regola del 10.000
Ho passato un po’ di tempo leggendo qua e la su internet quale potesse essere considerato un livello di spesa tutto sommato insignificante sul proprio patrimonio. Sintetizzando tutto, anche considerando quella che è la mia esperienza personale e quella dei miei amici e conoscenti, potrei dire quasi con certezza che questo livello si aggira intorno allo 0,01% del patrimonio netto.
Ovvero, per chi ha un patrimonio netto di 10.000€, spese sotto 1€ (cioè lo 0,01% di 10.000€) possono considerarsi tutto sommato banali e insignificanti. Con un patrimonio di 100.000€ le spese davvero banali sarebbero tutte quelle inferiori a 10€. E così via.
La chiamo regola del 10.000 proprio perché basta dividere il tuo patrimonio netto per 10.000 ed ottenere quel livello di spesa che non dovrebbe influire minimamente sulla tua situazione finanziaria. Pertanto, il valore di una singola spesa che potresti affrontare senza attenzioni e valutazioni particolari. Quella che rappresenta una spesa banale, in sostanza.
Dovresti dirottare tempo ed energie per valutare con attenzione solo spese superiori a quella soglia. Al di sotto puoi spendere senza particolari sensi di colpa.

Se volessimo tracciare un profilo per ognuno dei livelli individuati nella tabella precedente, potremmo dire che chi appartiene alla prima fascia (patrimonio netto inferiore a 10.000€) non ha grandi margini di manovra e deve valutare bene ogni singolo euro che spende.
Chi appartiene alle due fasce successive non dovrebbe stare a sindacare troppo su una colazione al bar in più o in meno. Oppure se scegliere i prodotti della marca preferita o ripiegare su quelli in offerta quando fa la spesa al supermercato. In sostanza, dovrebbe sindacare spese unitarie di importi più elevati.
Chi rientra nella quarta e quinta fascia non dovrebbe preoccuparsi più di tanto per una cena al ristorante in più o in meno. Men che meno per spese unitarie di importi addirittura inferiori. La sua situazione finanziaria non ne risentirà sicuramente.
Oltre la quinta fascia, spese unitarie inferiori a quelle che potrebbero essere sostenute per un breve viaggio non dovrebbero meritare molte attenzioni particolari.
In qualunque di queste fasce rientri, si tratta in ogni caso di soglie che valgono lo 0,01% del tuo patrimonio netto. Pertanto, al di sotto di quella soglia non dovresti rimuginare più di tanto sull’opportunità di sostenere o meno quella singola spesa, riservando tempo ed energie solo per valutare spese unitarie di importo superiore a quella cifra. Dovresti, in sostanza, comportarti esattamente al contrario di quello che postula la legge della banalità, ovvero che tendiamo a riservare maggior tempo ed energie a questioni di poco valore piuttosto che a quelle più importanti.
Conclusione
Se hai difficoltà nello spendere i tuoi soldi perché vivi male ogni tipo di spesa e spendere qualsiasi cifra ti lascia pieno di sensi di colpa, allora puoi utilizzare la regola del 10.000.
Comportati esattamente al contrario di quello che dice la legge della banalità. Ovvero che sprechiamo molto più tempo ed energie per cose banali piuttosto che per questioni più impattanti.
Di conseguenza, non preoccuparti più di tanto quando devi sostenere una spesa sotto la tua soglia della banalità. Riserva le tue valutazioni solo per quelle spese che superano tale soglia.
Per individuare la soglia dividi il tuo patrimonio netto per 10.000. Quello è il livello della singola spesa al di sotto del quale dovresti spendere senza particolari problemi. Semmai, devi fare più attenzione quando si tratta di sostenere spese unitarie superiori a quella cifra.
Spero di averti dato uno spunto utile da utilizzare quotidianamente per capire quando è il caso di non farti troppi problemi a spendere.
Intanto ti ringrazio per avermi letto!
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