Raggiungere un obiettivo dovrebbe essere sempre gratificante, alle volte entusiasmante.
Dopotutto si è raggiunto un traguardo che ci si era prefissati e, solo per questo, dovremmo essere sempre felici per averlo raggiunto.
Ma non sempre è così, perchè ogni traguardo raggiunto e ogni obiettivo realizzato nascondono un percorso specifico che abbiamo fatto e che, vogliamo o meno, condiziona il nostro giudizio sul risultato finale.
Immagina di essere uno studente al primo anno della facoltà di Economia e nei momenti liberi da studio e frequenza in aula fantastichi sull’obiettivo di diventare direttore di banca entro 10 anni dalla laurea.
Immagina ora che, dieci anni dopo esserti laureato, sei effettivamente direttore di un’agenzia di una delle Banche più importanti d’Italia.
Bene, diresti che hai raggiunto l’obiettivo e quindi dovresti essere felicissimo, soddisfatto e con l’autostima a mille per aver raggiunto il tuo obiettivo nei tempi stabiliti.
Tuttavia, se ora ti chiedessi quale dei due seguenti percorsi per diventare direttore di banca ti avrebbe dato maggiore soddisfazione, saprei già quale sarebbe la tua risposta.
Percorso 1. Dopo la laurea hai iniziato a lavorare come consulente finanziario per una piccola banca locale e dopo qualche anno di gavetta sei stato nominato capo del settore consulenza e successivamente sei stato assunto da una grossa banca italiana per dirigere una delle sue filiali più importanti.
Percorso 2. Dopo la laurea, hai fatto prima uno stage di qualche mese in una grossa multinazionale del settore investimenti e, dopo essere stato assunto, in un paio di anni ti sei fatto notare al punto che prima ti hanno promosso a capo del mercato italiano e successivamente ti hanno affidato la responsabilità del mercato europeo con possibilità di una carriera da top manager. Poi però, a causa di una crisi finanziaria che ha colpito duramente la società, sei stato licenziato e, dopo aver mandato diversi curriculum e sostenuto diversi colloqui di lavoro, sei stato assunto da una grossa banca italiana per dirigere una delle sue filiali più importanti.
Credo che preferiresti il percorso 1, perchè hai raggiunto l’obiettivo prefissato andando sempre in crescendo.
Con il percorso 2, pur arrivando sempre allo stesso obiettivo e nello stesso arco temporale, hai avuto un calo sensibile di posizione, carriera e stipendio che sicuramente lascia molti più rimpianti che soddisfazione.
Rendimento emotivo negli investimenti
E negli investimenti è la stessa cosa.
Dietro ai numeri, ai soldi, agli investimenti ci sono persone, emozioni e sentimenti.
Il risultato di due investimenti è identico nel momento in cui producono lo stesso rendimento nello stesso arco temporale, ma la soddisfazione che generano è inevitabilmente diversa, nel momento in cui lo stesso rendimento è stato ottenuto con due percorsi emotivi completamente differenti.
Prova a dare uno sguardo all’andamento di questi due ipotetici investimenti azionari per farti toccare con mano che rendimenti economico/finanziari identici generano soddisfazioni, e quindi rendimenti emotivi, completamente differenti.

Questo investimento parte dal valore di 1,50€ e si deprezza fino al 50% per poi iniziare una poderosa crescita fino al prezzo 2,40€, il 60% in più del prezzo iniziale e ben il 140% in più dal minimo.

Il secondo investimento, invece, parte sempre da un valore iniziale di 1,50€ ma cresce alla grande fino a raggiungere il 160% in più del valore iniziale per poi gradualmente perdere il 40% dai massimi, scivolando a 2,40€ come il primo investimento.
Probabilmente nel primo caso ti sentiresti il Re di Wall Street, anche se alla fine il rendimento è tale e quale a quello dell’investimento 2. Solo che se avessi fatto il percorso dell’investimento 2 avresti finito con una sensazione di esserti perso qualcosa di molto più gratificante.
Quello che fa la differenza tra i due investimenti è il rendimento emotivo che nel primo caso è soddisfatto in pieno mentre nel secondo caso ti lascerebbe con l’amaro in bocca, pur essendo il rendimento effettivo esattamente lo stesso dell’investimento 1.
Il fatto che lo stesso rendimento raggiunto con percorsi differenti possa provocare, di fatto, emozioni così diverse, ci dice molto sul perché il comportamento degli investitori sia il fattore più importante nel determinare il successo o il fallimento dell’investimento stesso.
E questo può costituire un problema nel momento in cui tendiamo ad identificarci troppo con i nostri investimenti, soprattutto quando privilegiamo l’investimento in azioni singole invece di ETF indicizzati e ben diversificati.
Grazie per aver letto il mio articolo!
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