Effetto Diderot: quando lo shopping ti porta sul lastrico

Effetto Diderot

Hai mai sentito parlare di Denis Diderot?

Probabilmente no.

Ma non preoccuparti. Ti spiegherò chi è e cosa c’entra questo personaggio con la finanza personale e con la gestione intelligente del denaro.

La storia di Diderot

Denis Diderot era un filosofo francese vissuto nel ‘700.

Illuminista e collaboratore di Voltaire, fu promotore, direttore editoriale ed editore dell’Encyclopédie, prima enciclopedia moderna a cui si sono ispirate tutte quelle successive.

Diderot era molto noto in tutto l’ambiente culturale di quel periodo. Non solo in Francia e tra gli illuministi ma in tutto il mondo occidentale.

Nonostante questa fama e il suo encomiabile lavoro di studioso Diderot non era mai stato ricco.

Anzi, dire che era povero in canna è quasi un eufemismo.

Era così al verde da non potersi permettere neppure di dare una dote alla figlia. 

Quando nel 1765 l’imperatrice Caterina II di Russia, che stimava moltissimo il nostro Denis, seppe della sua indigenza fece una proposta a Diderot: comprare la sua biblioteca per una cifra prossima ai 150.000€ di oggi.

Ma non finisce qui, perchè la zarina lasciò che ad occuparsi della biblioteca fosse lo stesso Diderot che quindi non si separò mai dai suoi libri, percependo anche un ricco stipendio in qualità di bibliotecario reale.

Ora Diderot poté permettersi di dare una dote alla figlia e di togliersi anche qualche sfizio che non aveva mai potuto togliersi prima.

Decise di comprarsi una vestaglia scarlatta molto elegante di cui era estremamente fiero ma ben presto iniziò ad avvertire un disagio sempre più crescente.

Si rese conto di come tutti gli oggetti della sua casa stonassero se paragonati alla sua bellissima vestaglia

La sua vecchia casa iniziò, quindi, ad apparirgli totalmente inadeguata rispetto alla nuova concezione che Diderot aveva di sè. 

effetto diderot

Iniziò così a cambiare i mobili, acquistando una nuova poltrona in pelle in sostituzione della vecchia che era di legno e paglia. Cambiò in sequenza anche tavolo, letto e armadio. 

Non ancora soddisfatto iniziò a comprare nuove suppellettili, statue e quadri in modo da rendere tutto il contesto più elegante e coerente con i nuovi mobili. Insomma, tutto doveva esprimere la considerazione che aveva di sé e che voleva trasmettere agli altri.

In sostanza, dopo poco tempo il nostro Denis si ritrovò nuovamente sul lastrico.

Aveva una vestaglia nuova, una casa, mobili e arredi coerenti con quello che voleva essere ed apparire ma senza un soldo perchè li aveva spesi tutti per acquistare oggetti di cui non aveva mai sentito l’esigenza.

Memorabile la sua frase: 

“Ero il padrone della mia vecchia vestaglia e sono diventato lo schiavo di questa nuova”.

L’effetto Diderot

Nel 1988 il sociologo Grant McCraken coniò il termine “Effetto Diderot” per indicare il fenomeno secondo il quale venire in possesso di un oggetto viene percepito come espressione di un “nuovo sé” e scatena una serie di acquisti considerati necessari per esplicitare quel “nuovo sè”.

Gli assunti alla base dell’effetto Diderot sono due: 

  • Le persone tendono ad acquistare oggetti con uno stile e una logica coerenti tra loro, preferibilmente in concordi con quello che già possiedono
  • Se questa logica viene violata (ad esempio se si compra o si riceve in regalo qualcosa che stona con l’ambiente degli altri oggetti che possediamo) c’è il rischio concreto di entrare in un vortice di consumo e di acquisti pericolosi

Proprio com’è successo al povero Diderot. 

Ciò che ha provato Diderot nel momento in cui ha indossato la vestaglia elegante e ha guardato la sua casa è stata una forte dissonanza cognitiva.

La vestaglia gli aveva restituito a livello visivo l’immagine che aveva di sé, e con cui si sentiva perfettamente in equilibrio. 

Tutto ciò che lo circondava, dalla casa, ai mobili alle suppellettili, invece, corrispondeva ad un suo “io” che ormai non era più in armonia e in equilibrio con quello attuale.

In qualche modo, la vestaglia era servita a Diderot per mostrargli ciò che pensava di sé e ciò che avrebbe dovuto cambiare per poter equilibrare l’interno con l’esterno.

Secondo l’effetto Diderot, dunque, gli acquisti delle persone non dipendono esclusivamente dalla funzionalità o dalla necessità materiale di un oggetto.

Molto più spesso sono legati all’identità della persona.

Ma cosa c’entra quindi Diderot e l’effetto che prende il suo nome con la finanza personale e la corretta gestione del denaro?

Penso che l’avrai già intuito ma provo a spiegartelo meglio.

L’effetto Diderot e la gestione del denaro

Abbiamo capito che, a causa dell’effetto Diderot, le persone tendono ad acquistare nuovi oggetti che siano coerenti con la percezione del nuovo sè scatenata dal possesso di un altro oggetto.

Questo effetto gioca con un principio ben noto alla psicologia del consumatore, quello secondo cui conferiamo agli oggetti un forte potere simbolico. Ciò che possediamo, che indossiamo, che mostriamo esprime la nostra identità e la comunica agli altri.

effetto diderot

Quindi, è chiaro come l’effetto Diderot abbia forti implicazioni nella gestione del denaro e delle nostre finanze personali più in generale.

Il motivo è comprensibile. Se ogni volta che entriamo in possesso di un nuovo oggetto parte una corsa sfrenata all’acquisto di altri oggetti che siano coerenti con quello che già possediamo, rischiamo di entrare in una spirale da cui è facile uscirne con le ossa rotte, finanziariamente parlando.

Pensiamo a quando acquistiamo un capo di abbigliamento particolare e subito dopo ci lanciamo in acquisti di accessori (borse, gioielli, orologi, ecc.) che siano coerenti come stile e logica a quel capo di abbigliamento.

Oppure quando compriamo un nuovo divano per il soggiorno e subito dopo ci lanciamo nella sostituzione di tutto l’arredamento di casa in modo che tutto sia coerente e all’altezza.

O ancora, quando le persone che si sottopongono a piccoli interventi estetici (botox, filler, ecc.) iniziano a guardare cos’altro possono cambiare. Potrebbero essere felici delle nuove labbra, ma che dire del naso? O del seno? O delle piccole rughe ai lati degli occhi?

Le aziende conoscono molto bene l’effetto Diderot e lo sfruttano a loro vantaggio. 

Ed è per questo che ci invitano continuamente a cambiare, innovarci e rinnovarci. Presentano modelli sempre nuovi, nuovi canoni di perfezione, nuove identità cui tendere e a cui uniformarsi repentinamente.

Ma tutto ciò non va per nulla d’accordo con i principi di sana finanza personale e intelligente gestione del nostro denaro.

Cosa possiamo fare per sfuggire all’effetto Diderot e salvare i nostri soldi?

Il punto è capire quali strumenti abbiamo a disposizione per neutralizzare l’effetto Diderot ed evitare che ci conduca prima o poi alla rovina finanziaria. 

Eccone 4 che ritengo i più significativi e semplici da utilizzare.

1. Fermati a valutare l’utilità di ciò che acquisti

Sembrerà un consiglio banale, ma prima di acquistare qualcosa che ha un valore rilevante (non mi riferisco certo alla cazzata di 10€), prenditi almeno un giorno per capire se ciò che stai per acquistare ha davvero qualche utilità.

Non ci crederai, ma più della metà delle volte ti accorgerai che tutta questa utilità non c’è o, quantomeno, che l’utilità non è proporzionale al prezzo. 

2. Evita di fare acquisti quando sei in preda alle emozioni

Spesso facciamo shopping più per cercare sollievo da stati di ansia, euforia, paura, che per vera necessità di ciò che stiamo acquistando.

E’ infatti risaputo che lo shopping rilascia dopamina e serotonina, due neurotrasmettitori che inducono sensazioni di piacere e sollievo.

Queste sensazioni, tuttavia, svaniscono molto rapidamente e spesso lasciano spazio ai sensi di colpa per aver speso troppo per qualcosa che in fin dei conti ha per noi poca, o nessuna, utilità. 

Evitando di fare acquisti quando sei in uno stato emozionale alterato (troppo felice, troppo triste, troppo ansioso,ecc.) eviterai di acquistare qualcosa di cui dopo un po’ probabilmente ti pentirai.

3. Non inseguire gli altri

Se inizi a comprare perchè sei entrato in un certo gruppo e ti senti in dovere di uniformarti al loro modello di consumo allora hai un grosso problema.

Questo comportamento si chiama Lifestyle Creep e ti porta a rincorrere i modelli di spesa dei tuoi vicini, dei tuoi amici e in genere del tuo gruppo di riferimento.

Il problema è quando non puoi permetterti di stare al passo del gruppo.

In questo caso meglio rompere subito questo circolo vizioso per non ritrovarti nel giro di poco tempo con grossi problemi finanziari.

4. Attieniti al budget

Eh si… avere un piano da rispettare (in questo caso un budget anche rudimentale) ti aiuterà a non fare sciocchezze.

Attenerti al budget, e quindi a quanto hai pianificato di spendere per ogni categoria di spesa, ti consentirà di non fare colpi di testa che poi ti facciano uscire dal sentiero che hai tracciato. E se lo fai, dovrai poi necessariamente recuperare nei periodi successivi per restare nel budget annuale.

Quindi, quando ti renderai conto che il possesso di un nuovo oggetto ti sta portando a cambiare anche tutto il resto, metti in atto questi accorgimenti.

Poi mi farai sapere com’è andata.

Intanto io ti ringrazio per aver letto il mio post e ti aspetto al prossimo!

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