Scelta dell’asset allocation

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La scelta dell’asset allocation è la prima decisione d’investimento che dovresti prendere e senza dubbio la più importante.

Innanzitutto perché, prima di prendere qualsiasi altra decisione, dovrai decidere quella che sarà la struttura portante del tuo portafoglio.

Secondo, perché dalla scelta dell’asset allocation dipenderanno in maniera determinante i rendimenti a lungo termine dei tuoi investimenti.

Ma in cosa consiste esattamente la scelta dell’asset allocation?

Andiamo scoprirlo.

Che cos’è l’asset allocation?

L’asset allocation rappresenta la modalità con cui combini le diverse asset class nel tuo portafoglio di investimento, attribuendo ad ognuna di esse un peso sul totale.

Azioni, obbligazioni, real estate, oro, materie prime, cash, ecc., vengono mixate nel tuo portafoglio in maniera coerente con l’obiettivo per il quale stai investendo.

Indipendentemente da quali saranno le asset class in cui sceglierai di investire, il consiglio è sempre quello di esporti a ciascuna di esse attraverso ETF indicizzati e ben diversificati. Evita di utilizzare qualsiasi strumento a gestione attiva, comprese obbligazioni e azioni singole.

Mi capita molto spesso di leggere ovunque domande su quale sia l’asset allocation ideale.

Purtroppo, o per fortuna – dipende dai punti di vista, non esiste un’asset allocation che possa definirsi ideale in assoluto. Esiste un’asset allocation coerente con un certo obiettivo e con la tua personale tolleranza al rischio. Ma la stessa asset allocation di sicuro non andrà bene per un obiettivo diverso o per una persona diversa con una tolleranza al rischio differente.

Fatte queste premesse importanti, vediamo nel concreto come scegliere l’asset allocation.

Come costruire l’asset allocation

Pur determinando in maniera fondamentale i rendimenti del tuo portafoglio, non dovresti mai partire dalla ricerca di un certo rendimento nella scelta dell’asset allocation.

Infatti, la costruzione dell’asset allocation deve essere guidata solo da due fattori:

  1. Orizzonte temporale dell’obiettivo
  2. Tolleranza al rischio

Orizzonte temporale

L’orizzonte temporale dell’obiettivo di investimento è la variabile che più dovrebbe incidere nella definizione dell’asset allocation del tuo portafoglio.

Tanto più lontano nel tempo è l’obiettivo, tanto maggiore dovrebbe essere la dose di rischio che dovresti assumerti.

Questo perché, probabilmente, obiettivi lontani nel tempo richiedono capitali importanti e, di conseguenza, hai bisogno di rendimenti più elevati per raggiungerli. E dovresti già sapere che per ottenere un rendimento maggiore dovrai accettare anche una maggiore dose di rischio.

Dal momento che il livello di rischio di un portafoglio è determinato principalmente dalla quota riservata all’asset class azionaria, per obiettivi di lungo periodo che richiedono rendimenti più elevati dovrai costruire un’asset allocation orientata al mercato azionario.

Infatti, nel lungo periodo le azioni sono state l’asset class che ha fornito i rendimenti maggiori con un rischio di lungo termine molto contenuto. Se consideriamo l’indice S&P 500, per il quale sono disponibili le serie storiche più lunghe e complete, il rendimento medio annuo (compresi i dividendi) è stato del 9,6% (6,4% rettificato per l’inflazione). E non c’è stato nessun periodo lungo 20 anni in cui i rendimenti totali siano stati negativi. Certo, questo non garantisce che in futuro si registreranno gli stessi rendimenti. Ma fornisce un’idea del rendimento medio che puoi ragionevolmente attenderti nel lungo periodo e del relativo rischio cui vai incontro.

Pertanto, per obiettivi di lungo termine dovresti riservare la quota maggiore del tuo portafoglio all’asset class azionaria. Per obiettivi molto lontani nel tempo, oltre i 20 anni come nel caso della pensione, l’asset allocation potrebbe addirittura essere al 100% azionaria.

Invece, quanto più vicino nel tempo è l’obiettivo, tanto minore dovrebbe essere la quota riservata all’investimento azionario.

Questo perché per obiettivi di breve e medio termine non puoi rischiare che si verifichi un crollo del mercato proprio a ridosso del momento in cui hai bisogno di quelle risorse per finanziare il tuo obiettivo. Dunque, per obiettivi di breve termine dovresti privilegiare asset class con rendimenti attesi più bassi ma con un rischio di breve termine altrettanto basso. Obbligazioni a breve scadenza, cash, fondi monetari, ecc.

E così anche per obiettivi di lungo termine man mano che l’orizzonte temporale si accorcia. In questo caso dovresti ridurre gradualmente l’esposizione al mercato azionario a vantaggio di asset class meno rischiose come le obbligazioni a breve termine o il cash.

Tolleranza al rischio

Il secondo fattore che influenza in modo determinante la scelta dell’asset allocation per il tuo portafoglio è rappresentato dalla propensione al rischio.

La propensione al rischio è soggettiva ed è determinata a sua volta dalla capacità di assumerti dei rischi e dalla volontà di assumerteli.

La capacità di assumerti rischi dipende dalla tua età, dal tuo capitale umano, dal tuo patrimonio e dalla tua situazione finanziaria più in generale.

Più sei giovane, più elevato è il tuo capitale umano e tanto maggiore sarà la tua capacità di assumerti rischi. Perché hai tanti anni davanti per monetizzare il tuo capitale umano, risparmiare e investire per il tuo obiettivo. Quindi, perdite momentanee dovute a crolli del mercato azionario non dovrebbero preoccuparti più di tanto.

Stesso discorso se hai un patrimonio consistente, facilmente liquidabile, sei adeguatamente assicurato e hai un fondo emergenze ben strutturato e tarato sulle tue esigenze. Ciò contribuisce ad aumentare la tua capacità di assumerti rischi ed assorbire eventuali perdite nel breve termine.

La volontà di assumerti rischi, invece, è molto più soggettiva e dipende da quanto riesci a dormire bene la notte sapendo di avere il tuo portafoglio investito in asset class a più alto rischio.

Se non dormi bene sapendo che il tuo portafoglio è investito in gran parte in asset rischiosi, potresti decidere di assumerti un rischio minore. Anche se avresti la capacità di assumertene di più.

Dovresti trovare il giusto equilibrio tra la necessità di assumerti una certa dose di rischio adeguata all’obiettivo, la capacità di assumertene e la tua personale propensione al rischio. In modo da decidere quello che sarà il grado di orientamento al mercato azionario del tuo portafoglio e la tua asset allocation più in generale.

Una volta determinata la quota riservata all’asset class azionaria, il resto lo distribuirai tra le altre asset class (obbligazioni, real estate, materie prime, cash, ecc.).

A parte le azioni, non è necessario investire in tutte le asset class esistenti. Privilegia quelle che conosci e con cui senti più a tuo agio per diversificare il portafoglio.

Esistono delle caratteristiche di base per portafogli di lungo termine che possono esserti utili per costruire al meglio la tua asset allocation.

Perché l’asset allocation è così importante

“Più del 90% dei rendimenti di un portafoglio dipende dalle decisioni di asset allocation”

David Swensen

Il motore delle performance a lungo termine di qualsiasi portafoglio è rappresentato dall’asset allocation. Su questo non dovresti avere dubbi.

Ad esempio, la decisione di dividere il tuo portafoglio in 70% azionario e 30% obbligazionario o in qualsiasi altra maniera, ha un impatto sui rendimenti di lungo termine molto più importante della scelta dei singoli ETF con cui materialmente costruirai il tuo portafoglio.

I tuoi rendimenti dipenderanno in larghissima parte proprio da come misceli le asset class all’interno del portafoglio. Quindi, alle quote che riservi a ciascuna di loro. Qualunque altra decisione d’investimento che prenderai inciderà pochissimo sui tuoi risultati a lungo termine.

Dare più spazio al mercato azionario USA piuttosto che a quello europeo o ai mercati emergenti piuttosto che ai mercati sviluppati sposterà di poco i rendimenti. Così come scegliere obbligazioni a medio termine piuttosto che a lungo termine per la parte obbligazionaria.

Di conseguenza, se per raggiungere il tuo obiettivo di lungo termine ti occorre un rendimento medio annuo del 7% dovrai scegliere necessariamente un’asset allocation più orientata al mercato azionario, diciamo un 80/20. Non puoi pensare di scegliere un’asset allocation del 40/60 e puntare tutto sulle scelte secondarie per aumentare il rendimento (allocazione tra sub-asset class o scelta dei singoli ETF.) Perché il rendimento sarà comunque più basso di un portafoglio con un’asset allocation 80/20.

Ecco perché dovresti concentrarti molto di più su come ripartire i tuoi soldi tra le varie asset class piuttosto che quanto allocare su questo o su quel mercato azionario o, addirittura, quale ETF scegliere, se quello di un fornitore o di un altro.

Concentrarti sui dettagli del portafoglio non porterà a risultati tangibili nel lungo periodo. Scegliere un’asset allocation sbagliata può, invece, risultare fatale per il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Quando dovresti modificare l’asset allocation

Una volta decisa l’asset allocation del tuo portafoglio non dovresti più toccarla. Dovresti limitarti a ribilanciare periodicamente il portafoglio qualora le proporzioni tra le asset class siano variate per effetto delle dinamiche di mercato.

Oltre a questo non dovresti più modificare nulla.

Ci sono, tuttavia, delle situazioni che richiedono un cambio dell’asset allocation o, comunque, che devono spingerti a pensare di modificare qualcosa.

Quando si accorcia l’orizzonte temporale dell’obiettivo. Man mano che l’obiettivo si avvicina nel tempo dovresti considerare l’opportunità di variare l’asset allocation del portafoglio costruito per quell’obiettivo. Dovresti, infatti, optare per un’asset allocation più conservativa. Ad esempio riducendo la quota azionaria, quella in real estate o in materie prime e aumentando la quota delle obbligazioni a breve termine e del cash. In questo modo metti al riparo il portafoglio da cali improvvisi dei mercati azionari o da aumenti dei tassi di interesse che potrebbero colpire proprio quando hai bisogno di utilizzare quei fondi.

Quando cambia la tua tolleranza al rischio. Se intervengono circostanze tali per cui la tua capacità o la tua volontà di prenderti rischi cambia, allora dovresti pensare di modificare la tua asset allocation di conseguenza. Avanzamento dell’età e conseguente riduzione del capitale umano, modifiche nel valore e nella composizione del tuo patrimonio complessivo, variazioni permanenti nel livello di reddito, ecc., potrebbero spingerti a dover riconsiderare l’asset allocation dei tuoi portafogli.

Quando cambiano le condizioni generali del mercato. Un cambio sensibile di condizioni del mercato potrebbe spingerti a voler variare l’asset allocation. Ad esempio un aumento dei tassi di interesse che spinga in alto i rendimenti delle obbligazioni potrebbe essere un motivo per ridurre l’esposizione azionaria e aumentare quella in obbligazioni. Ad esempio passando da un portafoglio 70/30 ad uno 60/40 o 50/50. Oppure, un crollo dei mercati azionari potrebbe rendere interessante l’aumento della quota azionaria perché i rendimenti attesi saranno più elevati in futuro. Non sono un sostenitore dei cambi di asset allocation al mutare delle condizioni del mercato, però in alcuni casi può essere opportuno e proficuo rivedere qualcosa. Il consiglio è quello di limitarti a piccole variazioni, nell’ordine del 5/10% e non di più, perché il futuro è incerto per definizione e tutto può cambiare in men che non si dica.

Conclusioni

La scelta dell’asset allocation è la importante che farai in tutta la tua vita da investitore e definisce la ripartizione del tuo portafoglio tra le varie asset class.

Oltre il 90% del rendimento a lungo termine del tuo portafoglio dipenderà da questa decisione e pochissimo dalle altre decisioni di investimento.

Per scegliere l’asset allocation giusta per il tuo portafoglio dovresti concentrarti su due fattori: l’obiettivo per cui stai costruendo il tuo portafoglio, in particolare il suo orizzonte temporale, e la tua tolleranza al rischio.

Quanto più l’obiettivo è distante nel tempo e quanto più alta è la tua tolleranza al rischio, tanto più rischioso può essere il tuo portafoglio. In sostanza, tanto maggiore sarà la quota che destinerai all’investimento azionario.

Quanto più l’obiettivo è vicino nel tempo, o si sta avvicinando, e quanto più bassa è la tua tolleranza al rischio, tanto più bassa sarà la quota riservata all’azionario e maggiore quella riservata alle obbligazioni a breve termine e al cash.

Una volta definita l’asset allocation giusta per il tuo portafoglio non dovresti più intervenire, se non quando cambia l’orizzonte temporale del tuo obiettivo o quado varia la tua tolleranza al rischio. Se variano le condizioni del mercato il consiglio è che, se proprio vuoi modificare qualcosa, fallo in piccole dosi tali da non stravolgere totalmente la tua asset allocation originaria.

Allora…. buon investimento e ti aspetto al prossimo articolo!

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